martedì 28 agosto 2007

STORIE GAY


STORIE GAY


Mi rivolgo ai lettori che hanno l’occasione di leggere questo blog... Certo in un blog come questo è improbabile che si capiti per caso, in genere si parte dai motori di ricerca... si cercano storie gay... ma, mi chiedo, c’è realmente qualcuno che si ferma a leggere delle storie gay vere? ... cioè delle storie che non hanno la caratteristica standard delle tipiche storie erotiche gay?... non che io abbia nulla contro quelle cose... ma mi chiedo perché la fuga dalla realtà è così spesso preferita ad un confronto con l’esperienza altrui. Io credo che la vita dei gay che leggono queste pagine abbia ben poco in comune con le storielle erotiche, io parlo della vita reale, non delle fantasie che di reale hanno ben poco... in fondo la letteratura erotica gay più corrente (non parlo della grande letteratura) ha ben poco in comune con le realtà, è solo letteratura di evasione... Perché è così difficile trovare persone che vogliano impegnarsi nello scrivere cose vere? Perché fuggire nei sogni della letteratura erotica? Voglio dire perché evitare di leggere della vera vita di moltissimi gay? ... di una vita che all’esterno di gay ha ben poco... ed ha ancora meno in comune con le tipiche storie erotiche gay. Il mondo gay è come un iceberg, ciò che si vede è non è che una minima parte delle realtà. Non si parla quasi mai in modo semplice e onesto della realtà di centinaia di migliaia di ragazzi che spenderanno la loro vita in un limbo di attese, di rinvii, di incomprensioni, di scoraggiamento, questi ragazzi non saranno mai i tipici gay eppure sono loro i veri gay... questo è un paradosso: la stragrande maggioranza dei gay non hanno nulla di tipico... Sarebbe estremamente utile raccogliere delle esperienze autentiche, renderle pubbliche, prendere la realtà per quello che è... in fondo questo blog, nel pubblicare delle storie che hanno molto di vero si ripromette proprio questo. Facciamo degli esempi concreti... che cosa può esserci nella mente di un uomo di quarant’anni che dopo essere stato sposato per quindici anni e avere avuto figli sente nascere dentro di sé sentimenti nuovi? Che cosa può nascere nella mente di un prete che ha fatto onestamente la sua scelta e si riscopre omosessuale? Che cosa può essere la scuola per un ragazzo gay? ... in fondo un luogo in cui si celebra solo un’altra specie d’amore... un luogo frustrante. Ma le varianti sono infinite: parlo dell’essere senza poter apparire, parlo del compromesso, della mezza misura, delle difficoltà oggettive e soggettive che la vera vita gay comporta, una vita per la quale il coming out è solo un’espressione, nemmeno un’ipotesi. Dovremmo abituarci a conoscere meglio la nostra realtà, soprattutto la realtà sommersa che è la grande maggioranza del mondo gay... Ci sono persone serissime che hanno costruito siti gay che ammiro ma, se posso dire una cosa, troppo spesso questi siti sono dedicati al visibile... perché in fondo parlare del sommerso che non emerge agli onori della cronaca è più difficile... c’è meno pubblico... questo è verissimo, ma senza nulla togliere ai meriti di chi ha fatto e fa informazione seria, vorrei che ci si occupasse di più del sommerso.

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