venerdì 28 settembre 2007

CIAO DISTILLATO 6

Ciao Distillato,
dopo un commento come il tuo non posso non dire subito la mia, perché io vedo queste cose dall’altro lato. Io non so che differenza di età ci sia tra te e il tuo compagno ma da quello che dici non deve essere piccola. Di cose da dirti su questi particolari tipi di rapporto ne avrei moltissime perchè sono sicuramente tra le cose che conosco meglio. Ti dico della mia esperienza che, per particolare che sia, non è proprio minima. Quando una persona grande incontra l’amore di un ragazzo della tua età è inevitabile che vada in crisi, la paura c’è, può non darla a vedere ma la paura c’è, non è l’idea di desiderare altri tipi di stabilità ma è proprio il fatto che un ragazzo di 23 anni per una persona adulta gay rappresenta moltissime cose, l’idea di rinascere, di sentirsi giovani anche quando non lo si è più, l’idea di avere un ruolo che è anche paterno, che è anche di guida. Ti posso garantire che il fatto che ci sia anche una dimensione sessuale concreta non distrugge queste cose, sono cose che possono convivere perfettamente e poi in un rapporto dissimmetrico di questo tipo un uomo più grande si sente innegabilmente gratificato dal fatto di rappresentare qualcosa di importante per un ragazzo più giovane, dal fatto di sentirsi amato. Quando è capitato a me, ti giuro, è stata una cosa che io avevo desiderato profondamente ma non avevo mai cercato concretamente proprio per non invadere, per paura di fare danni, di lasciare impressioni negative. La paura di un coinvolgimento profondo in questo tipo di relazioni per un uomo adulto è assolutamente dominante, specie all’inizio, e succedono cose che sono il contrario di quelle che ci si potrebbe aspettare, in genere a rompere il ghiaccio è il ragazzo più giovane che deve riuscire a vincere le paure dell’adulto, almeno a me è successo sempre così. Io scappavo ma il ragazzo che vedeva la mia ritrosia la considerava, come era, un segno di rispetto e d’amore. Aggiungo che ho trovato forme d’amore assolutamente gratuito e totale, con livelli di fiducia incredibili. Non c’è bisogno di dire che per un uomo adulto gay, sentirsi importante e utile, anche solo a livello di colloquio, per un ragazzo gay, è una cosa straordinariamente importante. Diciamola tutta: tra me te si è creata una forma di colloquio a distanza incredibilmente seria e questo fatto per me è una gratificazione importantissima. Aggiungo che un uomo gay adulto, non solo secondo la mia esperienza ma anche secondo quello che ho visto in situazioni non vissute direttamente da me, non mirerà mai (salvo casi realmente patologici) ad approfittarsi di un ragazzo gay giovane. Se penso a me stesso posso dire che per i ragazzi che mi hanno voluto bene e dei quali sono stato profondamente innamorato, in tutti i sensi, mi sarei veramente buttato nel fuoco senza nessuna esitazione, cioè più concretamente, per loro avrei sacrificato “qualsiasi cosa” ma assolutamente senza eccezioni. Voglio dire che nonostante la dissimmetria si viveva un rapporto meraviglioso e incredibilmente reciproco. Tante volte mi hanno fatto uscire dalla mia stupidità, mi hanno fatto ragionare. La cosa che mi ha sempre sconvolto di più, in questi tipi di rapporto, è che un ragazzo giovane, quando ti vuole bene, lo fa con tutte le sue forze e senza riserve e che l’unica cosa che lo mette in crisi è che tu possa dare l’impressione di voler troncare la relazione. Ho visto piangere convulsamente un ragazzo (più o meno della tua età) che nella mia vita è stato ed è fondamentale perché io stupidamente avevo usato un atteggiamento duro nei suoi confronti cercando di allontanarlo, pensando, lo ripeto, stupidamente, che il suo bene fosse andare per la sua strada e staccarsi da me. Quando l’ho visto piangere sono rimasto sconvolto e sono andato totalmente in crisi, perché io cercavo di rifiutare l’idea di poter essere veramente fondamentale per quel ragazzo, mentre era proprio così. Quando ti rendi conto di essere amato a questi livelli non esiste più nessuna possibilità di creare schermi razionali o di pensare di poter ragionare per arrivare a una conclusione, perché arrivare a una conclusione, cioè interrompere la relazione significa ammazzare l’anima di un’altra persona che ti ama e che ti ama in modo profondissimo. Superate queste paure, quando mi sono reso conto che quello che c’era era una cosa verissima e totalmente reciproca, messa da parte le volontà di fuga più o meno dettate da cosiddetti doveri morali, subentrava un’altra paura, anche questa una paura stupida, la paura di poter essere abbandonato, la paura che un ragazzo giovane prima o poi se ne possa andare per la sua strada. Questa è stata per me letteralmente un’idea ossessiva. Altro che cercare una situazione più stabile! Quando si è coinvolti in queste cose ci si sta dentro fino al collo ed è impossibile che si veda qualunque altra cosa sul proprio orizzonte. E la paura di essere abbandonato da un ragazzo più giovane che ti ama veramente è stupida. Forse quel ragazzo potrà avere bisogno di altro, voglio dire di un ragazzo giovane, e allora deve essere proprio l’uomo adulto che lo deve aiutare in questa strada, che gli deve facilitare la via, che lo deve “AMARE” anche quando il ragazzo se ne andrà, se se ne andrà, perché amare non significa tenere per sé ma fare la felicità dell’altro, accompagnandolo senza traumi, assicurandolo che se andrà per la sua strada l’uomo adulto lo amerà comunque, senza limiti e senza condizioni. In questo modo il rapporto di amore profondo potrà cambiare aspetto ma non finirà, non sarà soffocato. Il problema non è creare una relazione stabile ma mantenere un rapporto d’amore capace di crescere nel tempo. Mi sono sfogato un po’, forse ti ho detto cose molto lontane dalla tua esperienza ma, credimi, essere presi sul serio è bellissimo! Io non ti conosco ma quando, come adesso, ti auguro tutta la felicità possibile per te e per il tuo compagno, lo faccio con tutta l’anima, non è una cosa rituale, non mi sento fuori... la tua felicità è anche la mia.

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