sabato 27 ottobre 2007

I RAGAZZI GAY DELLA PORTA ACCANTO

E’ incredibile quanti ragazzi cerchino sesso in rete. Se avessi il nick provocante di qualche bella ragazza attirerei gli etero, ma siccome ho un nick tipicamente gay attiro i gay e i loro comportamenti mi colpiscono. Sono ragazzi educati che dopo un minimo di convenevoli fanno la loro proposta con la massima semplicità, cose se ti stessero chiedendo come stai. Quando declini (gentilmente) l’invito ti salutano educatamente e passano oltre. Sono con ogni probabilità i tipici ragazzi gay della porta acanto, ragazzi di età molto giovane 20-23 anni più o meno, da quello che dicono sembrano espertissimi di webcam (in genere la prima proposta è: “hai webcam?”). Mi domando: ma questi ragazzi perché non provano a cercare un contatto vero con altri ragazzi veri? Che cosa possono trovare nel sesso in chat? e, aggiungo, con sconosciuti? ... In genere quando dico a questi ragazzi che essere gay è una cosa seria o scappano o mi rispondono che è questione di gusti sottolineando che per loro il sesso viene prima... ed effettivamente viene prima perché è quello che vanno ricercando al di là di qualunque rapporto affettivo... Mi chiedo se questi ragazzi si siano mai innamorati e mi verrebbe da pensare che non è mai successo. Non ho niente, in linea di principio contro i film porno, ma in effetti possono essere una cosa deleteria perché in un mondo in cui una educazione sessuale non esiste per niente, la pornografia fa scuola, sostituisce tutte le altre fonti e mette in testa a questi ragazzi che il sesso è quello che si vede nei film porno. Questi modelli si sedimentano al puto che questo tipo di sessualità finisce per sostituire la sessualità intesa come completamento di un rapporto affettivo forte tra due individui. La cosa folle non è il sesso, ma il sesso fine a se stesso, il sesso con chiunque, il sesso purché sia. Con questi modelli, provenienti dalla pornografia, si struttura l’intero edificio della sessualità di tantissimi ragazzi che finiscono per non rendersi conto che si perdono il meglio, che l’essenziale non è fare sesso con uno qualunque ma avere un ragazzo che ti vuole bene e al quale tu vuoi bene. L’idea che il desiderio sessuale come tale, cioè staccato da una persona precisa, non ha alcun senso, per questi ragazzi è difficile da accettare. Alcuni di questi ragazzi, quando esprimono le loro proposte sessuali usano categorie e stereotipi che a me, che sono gay da parecchi decenni, non sono mai passati nemmeno per l’anticamera del cervello! Problemi di ruoli... di che cosa fare... come se fosse una questione tecnica. Alcuni dopo qualche scambio di battute, mi dicono, molto sinceramente: “vorrei provare!” Non mi stanno prendendo in giro, per loro essere gay è una cosa da provare, un’esperienza da fare, come mangiare un gelato ad un gusto esotico. Uno, in particolare, mi ha detto: “Io non ho mai provato, ma vorrei provare questo, questo e questo!” e il terribile è che il discorso era serio, non provocatorio, per questi ragazzi un discorso del genere aveva senso e la mia risposta: “Ma l’essere gay con queste cose non c’entra nulla!” li lasciava perplessi, uno mi ha detto: “Si vede che sei ancora molto giovane, se no non ragioneresti così!” Gli ho detto ma mia età e lui ha pensato che lo stessi prendendo in giro! Perché secondo lui un gay della mia età ha passato la vita a correre la cavallina! Io mi chiedo.... ma da dove hanno dedotto le notizie sul mondo gay questi ragazzi? Evidentemente solo dai film porno. Tutto questo è terribile, ed è conseguenza delle politiche dello struzzo che innanzitutto le famiglie, per non dire delle scuole e di altre grandi istituzioni, fanno da sempre. Si parla di tutto ma non di sesso! Dell’educazione sessuale non ce n’è bisogno! Un ragazzo impara tutto da sé! Se queste sono le premesse e “l’educazione affettiva” (perché dire educazione sessuale non ha senso se la sessualità si riduce a una tecnica) è affidata ai film porno, le conseguenze non possono che essere quelle appena esaminate. Ed è grottesco che non si parli dei gay in modo libero e serio, che non se ne parli nelle scuole, che si giochi al moralismo sulla pelle di questi ragazzi... perché rischiano di buttare via il loro futuro correndo appresso a stupidaggini senza provare mai che cosa significa avere vicino il ragazzo che ami e che ti vuole bene... ma perché questi ragazzi devono rinunciare a conoscere che cos’è l’amore vero? Perché devono essere educati a valori falsi! Notate bene io non sono un moralista delle cause perse... finché il porno è visto come un gioco non è dannoso, ma quando comincia a radicarsi nel cervello e a costituire il modello della vita sessuale e della vita effettiva... allora c’è da preoccuparsi! Liberarsi da quegli schemi e capire che la vita sessuale e la vita affettiva sono un’altra cosa sarà per questi ragazzi molto difficile, tanto più difficile quanto più oscurantismo troveranno intorno a loro, ecco perché bisogna parlare di “vita gay vera”, ecco perché bisogna dire le cose come stanno, ecco perché bisogna promuovere un confronto serio.
Cari lettori, fatevi sentire!.... facciamoci sentire! Svegliamoci che è ora!

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