domenica 6 gennaio 2008

BENVENUTO CLAUDIO

Oggi, 5/6/2008, alle 19.11, ho sentito una chiamata sulla chat C6, sulla quale in genere mi arrivano proposte oscene di ogni tipo. Ho preso l’abitudine, quando sono molto occupato, di guardare subito il nick di chi mi chiama, se è un nick aggressivo o a sfondo erotico, chiudo la chat senza nemmeno rispondere, ma pochi minuti prima avevo parlato con Distillato, quindi la chat C6 ai miei occhi si era nobilitata. Ho guardato il nick “clau” che sapeva di nome proprio, rispondo, dopo l’immancabile ciao, ciao, segue “ho visto il tuo blog... molto carino, complimenti ;)”. Capirete che ho fatto un salto sulla sedia e mi sono detto: questa è una cosa seria! Ho cercato di prestare la massima attenzione al dialogo che è stato veramente di alto profilo. Claudio è toscano, ha 21 anni ed è una persona estremamente educata con la quale è un piacere parlare. Abbiamo chattato quasi un’ora su C6, e gli ho parlato del blog e dei ragazzi, poi mi ha dato il suon contatto msn e ci siamo spostati su msn e lì abbiamo parlato ancora in modo gradevolissimo, letteralmente, come se ci si conoscesse da sempre. Mi ha detto di aver cercato di inserire un commento al post “Ciao Distillato 32 – Gay e patologie della solitudine”, siccome l’operazione non risultava possibile ha postato il commento su Storie Gay. Ho recuperato quel commento e lo pubblico qui, in primo luogo perché merita la massima visibilità e in secondo luogo come presentazione di Claudio ai ragazzi di Progetto Gay.
Prima di chiudere la chat e di salutarmi mi ha detto: “Tranquillo, io non scappo!” ed ha concluso con un graditissimo “Ciao, a presto!!”. Queste sono le parole più belle che potessi sperare.
Sono sicuro che Claudio si troverà benissimo tra noi, lo ringrazio ancora e gli do un calorosissimo benvenuto tra gli amici di Progetto Gay. Claudio, un abbraccio fortissimo!
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Claudio ha detto...
"Insisto nel dire, piaccia o non piaccia, che secondo me la solitudine più tremenda non è legata alla mancanza di una relazione sessuale ma all’assenza di un contatto umano profondo che coinvolga la persona per quello che è" --> sono d'accordo...ho delle amiche che mi accettano per quello che sono ecc. ma molto spesso quando mi relaziono con delle persone che non conosco, o che conosco superficialmente, tendo a mostrare io stesso solo una parte di me, quella parte che gli altri si aspettano da me, come se avessi paura di rivelare quella parte sporca e macchiata che a volte sento di dover nascondere. Ho 21 anni compiuti, ormai sono passati anni dal mio primo coming out e quasi tutti quelli che mi conoscono sanno di me. Tuttavia, continuo a non sentirmi veramente libero... A 18 anni cominciai a uscire con un gruppo di amici gay, ma col tempo li ho persi di vista... A loro piaceva frequentare i posti veramente gay che a me non convincono tanto. Ho quasi smesso di frequentarli perchè mostrano una realtà gay che a me non piace più di tanto: troppo frivola, troppo esuberante e che forse ostenta delle trasgressioni che vogliono far apparire normali. Non è bello sentirsi dire da un ragazzo di 20 anni che per tirarsi su basta farsi un pompino da uno sconosciuto che passa tutto. Adesso esco con una compagnia composta da soli etero... odio usare anche queste definizioni perchè etichettano le persone. In fondo, ognuno è gay a modo suo, come è etero a modo suo. Però ammetto che mi manca il confronto con delle persone omosessuali (e forse per questo motivo sono finito su questo blog) e soprattutto una persona con la quale condividere un po' di affetto. E queste mancanze a volte mi fanno sentire estremamente solo.

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