sabato 22 marzo 2008

SESSO GAY NEL DIARIO DI UN DICIOTTENNE

Un documento interessante: la sessualità gay di un diciottenne di 33 anni fa

La sessualità gay, proprio per il fatto che interviene tra persone dello stesso sesso, risponde a una profonda esigenza di identificazione con l’altro e di corrispondenza che la distingue dalla eterosessualità in cui domina il concetto di complementarità legata alla differenza di genere. A questa constatazione elementare e nello stesso tempo basilare rinvia la pagina di diario che riposto qui di seguito. Preciso che ho lasciato il testo in versione integrale.

6 Marzo 1975

Che culo! Io voto!!!! Oggi hanno fatto la legge del voto a 18 anni, io 18 anni l’ho fatti da pochissimo... alle prossime elezioni voto!!! ... ma in fondo che me ne frega a me che voto... io adesso c’ho altro per la testa... Chissà perché mi piace e mi piace da matti? tutto intellettualotto coi capelli un po’ lunghetti, in un certo senso mi somiglia, è chiaro di carnagione come me, castano chiaro di capelli come me, capello liscio come me, sempre jeans e maglione come me. Oggi c’aveva un maglione così largo che ci navigava dentro.. e i jeans... la moda dei jeans stretti benedetto chi l’ha inventata, lì anche se non vuoi, non dico che si vede ma te l’immagini e mi sa che ce l’ha pure come il mio. Lui sta al banco avanti al mio, e sono stato tutta l’ora di matematica a fissare la sua gota sinistra, bellissima con quel po’ di barba chiara appena rasata, ma io m’innamoro anche solo di un particolare così... poi qualche centimetro di collo, l’attaccatura dei capelli, l’orecchio, bellissimo, proprio perfetto. Poi la matta l’ha interrogato e ci sono stato malissimo, l’ha proprio torturato. Dico! Ma lascialo stare no! Invece quella ci si divertiva! ... Io sarei andato lì e gliel’avrei tolto da sotto le grinfie... vabbe’ non l’ho fatto... ma mica mi posso giocare l’anno! Quando siamo usciti ci siamo guardati, occhi negli occhi come facciamo tutti i gironi... che sensazione! Ormai sono tre mesi che abbiamo rotto il ghiaccio, io non credevo che sarebbe mai successo ed invece è successo... erano i primi di dicembre... ti avevo mangiato con gli occhi fino dal primo giorno di scuola, mi dicevo: Ma come fa a essere così bello, così dolce... e così sexy... perché lo sei in un modo così naturale che mi rubi l’anima. Prima di dirtelo... un’ansia da infarto quando poi sono arrivato al punto e ho sputato il rospo tu m’hai fatto il gesto mi mandarmi un bacio, poi m’hai preso la mano e l’hai stretta tra le tue. Il nostro primo contatto fisico vero, voluto. Avevi le mani calde, asciutte, esattamente come le mie, il contatto era gradevole avrei voluto che durasse all’infinito. Stringere le mani di un altro ragazzo... non solo, stringere le Mani di marco, del mio Marco, belle, forti, chissà quante cose c’hai fatto con quelle mani... vabbe’, lasciamo perdere... però un contatto fisico è proprio un’altra cosa, conta più di mille parole, ti trasmette proprio quella vibrazione fisica che ti stordisce. Se quel contatto non ti tradisce, non si perde in esitazioni o in incertezze strane, diventa una cosa così essenziale che non ne puoi più fare a meno... io non posso andare girando con lui mano nella mano ma sarebbe bellissimo... e mi immagino che cosa deve essere poterlo abbracciare, poterlo baciare in pubblico, o addirittura avere con lui un contatto intimo... io credo che per l’emozione mi potrebbe venire un infarto.... se anche solo a stringerci le mani mi sentivo un dio! La sensazione più bella che c’è, che lui ti guarda negli occhi e ti dice di sì. Io la sera ho fatto proprio i buoni propositi per meritarmelo il mio tenerone, ho promesso che non mi sarei più masturbato perché mi volevo conservare tutto per Marco... vabbe’, promesse un po’ pazzesche... però per qualche giorno c’ho provato, anche se era un’impresa titanica, già lo era prima ma dopo che ci eravamo stretti le mani era proprio impossibile. Marco... mi piacerebbe tanto sapere che cosa hai fatto tu quella sera, ma non te lo chiederei mai... non ti voglio mettere in imbarazzo nemmeno un pochettino. Io con te col sesso vorrei correre a velocità stratosferica, ma mi sento un imbranato totale e mi sa che tu pure non scherzi... Poi uno pensa: se trovo un ragazzo gay che mi corrisponde, col sesso parto in quarta, ho risolto tutti i problemi e ho realizzato tutte le fantasie... col cavolo! C’ho sempre una maledetta paura di fare il passo più lungo della gamba, di correre troppo... io voglio che noi andiamo di pari passo perché nel sesso dobbiamo veramente essere in due però, mannaggia, il tempo passa e alla fine ne abbiamo parlato solo, però quando ne abbiamo parlato ero proprio eccitatissimo, non era il fatto di parlare di sesso, era il fatto di parlare di sesso tra noi, l’intimità era pazzesca è mi sono eccitato in modo pazzesco... e quella notte intera al telefono a parlare piano piano per non farci sgamare, non era nemmeno parlare di sesso, anche quello, sì, però era proprio il fatto che eravamo disposti a stare una notte intera al telefono l’uno per l’altro... perché io lo sapevo benissimo quello che passava per la testa a te e tu sapevi benissimo quello che passava per la testa a me... e non solo per la testa. Allora ti sei fatto coraggio tanto c’era il telefono di mezzo, e m’hai raccontato un po’ delle fantasie tue che mi sembravano proprio identiche alle mie, quella notte, sussurrando piano piano, mi hai parlato dei tuoi sogni erotici e dei tuoi desideri segreti, eri quasi stupito che quelle cose mi sembrassero totalmente naturali e totalmente anche mie, mi hai detto: “Ma possibile che siamo uguali fino a questo punto?”... Marco, accidenti, io penso che da qui a qualche giorno non riuscirò più a fermarmi... ma come faccio a fermarmi... io ti salto addosso... stare al posto mio mi costa moltissimo però non ti vorrei mai mettere in imbarazzo, meglio niente di qualcosa che non sia buona anche per te... però io ti porto sempre con me, di giorno e di notte... ieri notte ti ho sognato, ho sognato che ci abbracciavamo nudi, lo so che era solo un sogno ma era bellissimo... adesso la fase del “perché lo dovremmo fare” l’abbiamo passata adesso siamo al quando... insomma sì qualche passo avanti l’abbiamo fatto... ma io non ce la faccio più ad aspettare... ma perché? Uffa! Lo so che non dobbiamo rovinare le cose per correre troppo... tu mi hai promesso che la prossima volta ci proviamo... ve bene... se non te la senti va bene lo stesso... però ti prego... proviamoci... Adesso ogni volta che vengo da te mi faccio una doccia lunghissima senza masturbarmi, ed è già una tortura, poi mi metto la biancheria più bella che ho... perché io penso che possa essere la volta buona... e poi io lo sento che ci siamo quasi... mercoledì, quando ci siamo baciati è stata una cosa così sexy che mi stavo proprio sciogliendo... poi mi dici che ti senti in imbarazzo... per portarti a baciarmi come si deve ci sono voluti mesi, all’inizio ti sembrava una cosa impossibile pure quella, poi ti sei sciolto e adesso chi ti ferma più... però ancora siamo a questo livello... sì, è bello, bellissimo, sexy, sexyssimo... però... me l’hai detto pure tu che non vedi l’ora, ma io non ti dico chissà che cosa, ci spogliamo e ci mettiamo sotto le lenzuola, neanche ci tocchiamo, te lo giuro, ma io voglio sentire il tuo calore, quello vero, quello di tutto il corpo... ma scusa, ma di che hai paura? ... mi pare che alla fine i nostri desideri sessuali sono esattamente gli stessi, non ci saranno sorprese di nessun genere, lo sai già... Marco... la prossima volta... mi raccomando, pensaci... io lo so che ci pensi perché quando stiamo insieme sei eccitatissimo anche tu e si vede... e allora perché no? Perché non ancora? Ma non ti rendi conto che così è una tortura? Però alla fine una cosa bellissima l’hai fatta, mi hai dato una tua foto in costume, io una cosa del genere non te l’avrei mai chiesta e invece l’hai fatta tu, direttamente. Io quella foto l’ho nascosta, non c’è niente di strano nella foto... ma quella foto è mia l’hai data tu a me... è un pegno d’amore... mannaggia adesso mi sento pure stupido... mi ci volevi mettere una bella dedica... e io ti ho detto di non mettercela perché se qualcuno l’avesse trovata sarebbe stato imbarazzante... e m’hai detto pure che cosa ci avresti scritto: “Al mio gattino, perché mi porti sempre sul cuore...” Come si fa a non desiderare di fare l’amore con un ragazzo come te... è impossibile, sei troppo dolce... Lo sai che ho scritto per te anche una poesia erotica... niente di sconvolgente, però l’idea di fare l’amore con te mi torna proprio ossessivamente... che ci posso fare... forse sono un po’ maniaco ma quando ti sto vicino mi sento in orbita e non capisco più niente... Adesso me ne vado a dormire o meglio prima a... e poi a dormire... tanto lo sai... ce lo siamo detto chiaro... Ciao tenerone mio... e masturbati solo pensando a me... capito!?

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Se volete potete partecipare alla discussione su questa testimonianza, aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogay.forumfree.net/?t=26329241

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