mercoledì 2 aprile 2008

AMORE GAY E ATTRAZIONE FISICA

Ciao Project,
ti chiamano tutti così, allora lo faccio anch’io. Mi sento in un imbarazzo tremendo, non ho mai scritto a un sito gay, mi è sempre sembrata una cosa strana. Sono capitato per caso sul forum, poi da lì ai blog, ci ho passato l’intera nottata tra sabato e domenica, lì per lì ti volevo scrivere ma poi mi è venuta la paura e non l’ho fatto, ma poi ci ho ripensato. In fondo non ho niente da perdere. Non mi segno al forum perché non voglio essere contattato da nessuno, però vorrei tanto vedere che cosa succede e che tipo di reazione c’è, anche se tanto, lo so benissimo, non mi segnerò nemmeno dopo. Il forum mi è piaciuto molto e anche i blog, non sono i soliti siti gay, è per questo che ti scrivo.
Quello che segue è un po’ la storia della mia vita che sta prendendo una piega che a me non piace per niente. Se ti va rispondimi privatamente all’indirizzo di partenza di questa e-mail, ci tengo veramente.
Ciao
Mauro
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Mi chiamo Mauro, ho 24 anni, vorrei tanto riuscire a parlare di omosessualità con qualcuno in modo serio ma non ci sono mai riuscito, non mi sono mai fidato di nessuno. Con uno psicologo che mi ascolta perché pago e che magari mi dà consigli utili non mi va nemmeno di provare, non me la sentirei proprio di stare davanti a uno sconosciuto o addirittura a una sconosciuta a parlare della mia sessualità, cioè non mi va di fare il paziente, poi ci sono i preti, a parlare di omosessualità con un prete c’ho provato una mezza volta, in modo genericissimo, senza nemmeno riferirmi a me stesso e la reazione è stata così schematica e proprio inumana che mi ha lasciato di stucco. Io vorrei parlare di omosessualità ma non con uno che me ne parla perché l’ha studiata sui libri. Che ne può sapere una psicologa di omosessualità maschile? Lo sa in teoria. E per un prete è lo stesso, a meno che non sia pure lui gay. Io vorrei parlare di omosessualità con un gay però qui ci sono una montagna di problemi. Prima di tutto un gay mi potrebbe desiderare come oggetto sessuale, lo so che non c’è niente di male ma è una cosa che non mi piace perché è una cosa che rovina la possibilità di parlare in modo serio, non mi sentirei libero ma cercherei di difendermi. Forse è meglio che vengo alla storia.
Adesso non mi ricordo bene perché sono cose molto vecchie, ma fino a 14 anni io penso di essere stato più o meno gay, se una cosa del genere ha senso, mi masturbavo pensando ai ragazzi e data la mia educazione molto libera non ne avevo affatto sensi di colpa anzi era una cosa che era diventata così necessaria che era una vera e propria fissazione e se devo dirla tutta è stata un’ossessione mia di allora quella di farlo troppo, arrivavo quasi al punto di farmi male, naturalmente di questa cosa non potevo parlare con nessuno. Cercavo di trattenermi per non arrivare proprio a livelli parossistici. In quarto ginnasio sono cominciate le mie angosce. Siamo andati con la scuola a fare un viaggio a Parigi. La sera in camera eravamo in due perché le stanze erano piccole. La prima sera io e Marco (chiamiamolo così) ci mettiamo a parlare... ovviamente di sesso, ma in modo molto serio, niente di morboso, proprio parlare per confrontarsi. Marco mi parla di una ragazza, io mi guardo bene dal dirgli che sono gay, lui dà sicuramente per scontato che sono etero, poi mi dice che si masturba pensando a quella ragazza e io rispondo in termini generali che succede pure a me ovviamente trascurando di dire che a me succedeva pensando ai ragazzi. Poi arriva una cosa assolutamente imprevista, una specie di fulmine a ciel sereno, Marco mi dice che “però” qualche volta si era masturbato anche pensando a un ragazzo. Io ho cercato di metterlo assolutamente a suo agio per farlo parlare ma è stato molto reticente, cosa che non aveva fatto parlando della ragazza. Poi abbiamo cambiato discorso e a me è dispiaciuto tantissimo ma non potevo insistere. Quando ci siamo messi a letto mi si è raccomandato con molta insistenza che tenessi assolutamente per me le cose che mi aveva detto. Gli ho risposto che mi sentivo felice del fatto che mi avesse parlato di quelle cose perché voleva dire che si fidava di me e che si fidava di me in modo totale. Giuro che ho avuto la tentazione fortissima di dirgli di me e ho dovuto fare una violenza quasi fisica a me stesso per trattenermi. Il giorno appresso Marco era in imbarazzo, mi sfuggiva, se ne stava il più possibile con gli altri ragazzi. Io lì per lì ho pensato che fosse per la confessione delle sue masturbazioni gay ma poi, a distanza di tempo, mi è venuto in testa che Marco potesse essere innamorato di me e che l’accenno alle sue masturbazioni gay fosse in sostanza un modo di dirmelo, ma, ammesso che fosse così, non solo io allora non l’avevo nemmeno pensato, ma di fronte a lui avevo preso un atteggiamento difensivo e non gli avevo detto la verità. I giorni successivi, per me, sono stati una tortura ma ho cercato di non metterlo mai in difficoltà, quando stavamo con gli altri facevo il buffone per attirare la sua attenzione e lui l’ha notato. L’ultima sera in albergo si è ricreata l’atmosfera magica della prima sera, abbiamo parlato tantissimo, cioè lui ha parlato tantissimo, mi ha detto chiaramente che era gay e che la ragazza non ce l’aveva proprio, era colpitissimo dalle mie reazioni, io stavo ad ascoltarlo con la massima attenzione e gli facevo domande per farlo parlare, ma tenendomi sempre fuori in prima persona. Gli ho chiesto di spigarmi che cosa significa essere gay e mi ha detto tantissime cose che io sapevo molto bene, ma comunque non mi sono lasciato andare a confessioni che mi sembravano troppo pericolose e ho lasciato parlare Marco senza dire nulla di me. Ero dilaniato dentro sul che fare, ma c’era un motivo di fondo che mi spingeva a stare zitto ed era che Marco non mi piaceva fisicamente. Mi piaceva sentirlo parlare di sesso in modo così intimo e diretto, ed ero anche eccitatissimo, ma l’idea di fare l’amore con lui e di farmi coinvolgere in cose del genere non ce l’avevo proprio, forse un po’ il desiderio di provare (anzi più di un po’!) ma era per la cosa in sé, non ero innamorato di Marco e quindi non gli ho detto nulla. Questa volta non si è raccomandato di tenere il segreto. Quando siamo tornati in Italia, sull’aereo eravamo vicini, vedevo la sua mano poggiata sul bracciolo della poltrona che era attaccato al mio e ho tanto desiderato che mi carezzasse la mano almeno per un attimo ma non è successo. Con Marco siamo rimasti amicissimi, come due fratelli, per tutto il tempo del liceo. Mi diceva che con me stava benissimo “come se io fossi gay” ma lo diceva in modo serissimo. In sostanza non credo che Marco abbia mai messo in dubbio che io fossi etero e la cosa mi ha fatto sentire un verme in moltissime occasioni. Lui si è fidato di me e io non mi sono fidato di lui, adesso lo rimpiango ma allora mi sembrava che non si potesse fare che così. Il rapporto con Marco è diventato profondo col passare degli anni, anche se mi sono sempre tenuto a distanza da ogni possibile implicazione a livello sessuale. Quando lui ha cominciato ad andare in palestra, a 17 anni, io non ci sono andato deliberatamente e mi è costato carissimo non andarci, era l’unico ragazzo gay che conoscevo ed era un ragazzo meraviglioso, non a livello fisico, almeno non per me, ma era un ragazzo onesto, generoso, uno al quale non puoi non voler bene. A 18 anni si è innamorato perdutamente di Luca, un nostro compagno bellissimo che faceva basket con lui. Marco era perennemente in crisi, Luca non lo guardava proprio e lui veniva a cercare conforto da me. Marco pensava che Luca fosse gay ma io l’avevo visto con una ragazza in un atteggiamento così sciolto che un gay non avrebbe mai assunto, gliel’ho detto: “Lascia perdere, Luca è etero! ... tu devi trovare un ragazzo gay...” e lui mi ha detto: “Ma non ne conosco...” E’ stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso... e gli ho detto: “Non è vero, conosci me...” Ha sgranato due occhi che non me li potrò mai dimenticare: “Tu? ...” Mi ha chiesto come mai non glielo avessi detto e gli ho risposto che non ero innamorato di lui e non volevo che ci fossero complicazioni, mi ha guardato fisso, io temevo la sua risposta, perché mi sentivo un ipocrita, ma mi ha rassicurato subito... “Beh... forse hai fatto bene perché io in effetti una mezza fissa per te ce l’ho sempre avuta...” Dopo questa conversazione a Luca non c’ha pensato più e ha cominciato a pensare a me. Eravamo amici, finalmente eravamo dichiaratamente due amici gay, lui poi non era discotecaro, nessuna mania di locali o di cose strane. Ci vedevamo in pratica tutti i pomeriggi. Lui non andava più a basket... e parlavamo molto, quando capitava un pomeriggio che non ci si poteva sentire mi sentivo un senso di vuoto, di tempo sprecato, una sensazione di non vita indescrivibile. Quando mi chiamava mi rianimavo subito. Ma tra noi non c’è mai stato sesso. Adesso, a dire la verità, ogni tanto ci penso e qualche volta mi masturbo pensando a lui, anche se la cosa non è frequente e mi suona un po’ strana, e penso che lui faccia lo stesso, però sesso tra noi non ne abbiamo mai fatto. Il fatto che non mi attira veramente a livello fisico non l’ho superato. Se Marco avesse il fisico di Luca sarebbe l’ideale, ma non è così, è un ottimo ragazzo che non mi piace troppo fisicamente. Ce ne sono tanti che mi eccitano solo a guardarli, con lui non mi succede, però il fascino di lui come persona lo subisco eccome. Lui sa che io non sono innamorato di lui e non prova nemmeno un minimo contatto con me, a me questa cosa in un certo senso sta pure bene, però in un altro senso vorrei che fosse lui a decidere e a rompere il ghiaccio. Lui credo sia innamorato di me, non si è più trovato un altro ragazzo, non lo ha nemmeno cercato e anzi mi ha detto che sta bene così, ma secondo me non è vero. Io in un cero senso vorrei che il nostro rapporto si sviluppasse ma onestamente non sento un vero trasporto verso di lui. Da quando, diciamo così, stiamo insieme, io ho conosciuto solo un altro ragazzo che mi piaceva moltissimo dal punto di vista fisico ma di fonte a Marco era una nullità in tutti i sensi e alla fine l’ho mollato prima di cominciare perché non posso stare con uno che non stimo veramente, però d’altra arte penso che non potrei stare nemmeno con uno che non mi attira fisicamente. Ho pensato che magari a livello sessuale il mio interesse per Marco potrebbe aumentare nel tempo ma fino adesso non è successo. La mia storia si ferma a questo punto, onestamente non so come comportarmi. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate.
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Se volete, potete partecipare alla discussione si questa testimonianza aperta sul Forum Progetto Gay:
http://progettogay.forumfree.net/?t=26690514

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