giovedì 2 ottobre 2008

GAY E STATUS SOCIALE

Ho risentito nel primo pomeriggio di oggi (2 Ottobre 2008), in un a breve conversazione in chat, un ragazzo che non sentivo da parecchio. Ci siamo conosciuti il 14 Febbraio 2008. Di lui mi aveva colpito moltissimo una mail che all’epoca non ho pubblicato ma ora, col suo permesso, riporto integralmente qui di seguito.

Ciao Project,
non mi sembra vero di aver trovato una valvola di sfogo, sarà pure poco ma per me è tantissimo, stavo proprio scoppiando, non ce la facevo più. Parlare con te mi ha fatto riflettere molto. Io a 29 anni, ho già buttato la spugna. Tu dici bene che la vita ha in serbo qualcosa pure per me, ma la realtà che vivo io è un’altra. Io i ragazzi li ho visti sempre e solo da lontano, ho passato il meglio della vita a masturbarmi davanti al computer ma non perché sono uscito fuori di testa ma perché non c’era proprio niente altro! Perché sono stato sempre solo e solo resterò. Che ti credi che non l’ho provata un’attrazione pazzesca per certi ragazzi? L’ho provata eccome! Ma tanto non poteva avere nessun seguito. Lo so che ci sono tanti ragazzi gay soli come e peggio di me! Lo so benissimo, a noi ci mangia la paura, ma in un paese come quello dove vivo io che cosa posso sperare per il futuro? Project, parliamoci chiaro, io di qui non me ne potrò andare mai! Ma dove vado? Non ho un lavoro e mi arrangio a fare quello che posso. Prima mi dicevano che dovevo finire gli studi, e li ho finiti, che poi avrei trovato sicuramente, ma non ho trovato nulla, e allora che faccio? Io non vivo, sopravvivo. Adesso un amico mio che io penso tanto sia gay, se n’è andato a vivere a Roma con un altro ragazzo per dividere le spese dell’appartamento, così dicono, ma io lo so, il motivo non è quello. Quel ragazzo è ricco e un ragazzo se l’è trovato perché non è un morto di fame come me, perché la famiglia gli passa i soldi per vivere a Roma, e se hai una casa e una certa autonomia economica allora un ragazzo lo trovi. Project! Ma tu lo sai quanto sono str … i gay? Io lo so! Ti corrono appresso se c’hai i quattrini, se no ti sputano in faccia. Poi dici che non ho coraggio! Ma coraggio di che? Di farmi sputare in faccia pure dai gay? E ne ho viste di cose così! Se guadagno 500 euro al mese è grasso che cola. E non sono nemmeno bello e nemmeno passabile, una ragazza parlando di me con le sue amiche ha detto che sono grezzo e ordinario. E uno come me che si deve aspettare? Qui in paese nemmeno i figli di papà si possono permettere di dire che sono gay, figurati se me lo posso permettere io! E poi mio padre e mia madre? Io qua devo stare e che vita devo fare non te lo sogni nemmeno. Qui dicono che c’è un gruppetto di ragazzi gay, ma sono quelli strafumati e strafatti che con ogni probabilità gay non ci sono proprio, ma se sei strafatto devi essere pure gay. Qui funziona così. E poi che faccio? Lavoro zero! Possibilità economiche zero! Al livello di morto di fame! Poi mi dicono che mi dovrei tenere un po’ su. La macchina non ce l’ho ho un cesso di computer che si incanta un sacco di volte, la connessione ce l’ho perché utilizzo di straforo quella di una scuola che sta attaccata a casa mia, perché se no non potevo avere nemmeno internet. E tu mi parli di futuro e di speranze, ma speranze di che? E mi dici che le “idee folli” me le devo fare passare dalla testa. Vabbe’, in un certo senso hai ragione, ma quelle “idee folli”, quando campi come campo io ti vengono eccome! Io trovare un ragazzo? Project, non mi fare prediche buoniste, io alle cose miracolose non ci credo. A me non mi vogliono nemmeno come amico quando si rendono conto che non ho una lira. Io, a 29 anni, devo andare a chiedere 10 euro a mia madre, che mi li darebbe, ma non ce l’ha nemmeno lei! Ma che speranza vuoi che abbia uno come me! Ma lo capisci il senso di frustrazione che provo! Certe volte passo davanti alle pizzerie e ci stanno decine di ragazzi che si divertono, ma io lì non ci posso andare perché non me lo posso permettere. Va bene non mescolare le questioni affettive con le questioni di quattrini, lo so, ma tu lo capisci come vivo? Adesso scusami se mi sono sfogato un pochetto, non ce l’ho con te, le cose che dici le dici a fin di bene, ma probabilmente non puoi proprio renderti conto. E poi anche in chat con te in fondo mi sono sentito libero, perché queste cose non le posso dire mai. Io non frequento ambienti gay né persone gay, ma se ne frequentassi non sarei come gli altri. Il mio problema non è essere gay, ma essere gay senza arte né parte, senza lavoro, senza una lira, senza speranza, e non è mica la stessa cosa. Project, non è un rimprovero, tu sei abituato a parlare con tanti bravi ragazzi che però, per fortuna loro, hanno un problema solo, quello di essere gay. Magari avessi solo il problema di essere gay! In pratica non avrei nessun problema! Io ho il problema della sopravvivenza e finisco per odiare i gay che non sono come me, quelli che pensano che il problema più grosso della vita sia proprio l’essere gay. Quei ragazzi a me sembrano stupidi! Sono fortunati ma nemmeno se ne rendono conto! Si piangono addosso per delle stronzate paurose e si sentono pure vittime! Ma vittime di che? Quando andavo all’università mi spaccavo la schiena a lavorare per pagarmi le tasse e ho lavorato fino a schiattare. Beh lì c’erano due ragazzi gay tutti atteggiati e all’ultima moda, ma una cosa, guarda, da fare schifo! Gente che ti doveva sputare in faccia i quattrini che aveva e ti doveva fare capire che tu eri solo un morto di fame! Ma io come faccio a sentirmi vicino a gente come quella? Allora avevo un amico etero, ma uno come me, non era gay ma era uno che sentivo vicinissimo e mi voleva bene, cazzo se mi voleva bene! Quello era un amico vero! Che me ne frega se sei gay o etero! È la qualità della persona che conta!

Project, mannaggia come mi sento stupido a fare pure io la lagna in questo modo. Sembra che voglio farmi compatire. Ieri all’inizio mi ha fatto proprio perdere la pazienza. Dicevi un sacco di stupidaggini. Poi hai cominciato a capire e hai cambiato tono. Francamente non me lo aspettavo. Hai una dignità, che è una cosa che apprezzo moltissimo. Però, mettitelo bene in testa, i gay non sono meglio altri, per i gay di livello sociale alto, quello che conta non è che tu sia gay o etero, ma prima di tutto che pure tu sia di livello sociale alto, altrimenti nemmeno ti prendono in considerazione. Poi, certo, conta anche il fatto che tu sia gay, ma non è quella la cosa fondamentale. Non esiste nessuna solidarietà gay, se non sei dei loro anche i gay ti danno un calcio in culo. Io l’ho provato. Prova ad andare come vado vestito io in un locale gay in città, mica ti cacciano, ma ti fanno sentire un verme, uno che non è all’altezza. E vuoi che questa gente si preoccupi del fatto che sono gay anche io? Ma quando mai!

Ecco, adesso te ne ho dette di tutti i colori! Uno stronzo a questo punto non mi risponderebbe nemmeno, ma io so che tu lo farai. Stasera ti rompo le scatole pure su msn.

Dai, non ti arrabbiare! Sono fatto così.

Salvatore

Se volete, potete partecipare alla discussione di questa testimonianza aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogay.forumfree.net/?t=32750375

Nessun commento: