giovedì 29 gennaio 2009

RISVEGLIO GAY

Ciao Project,

mi farebbe piacere parlare un po’ con te ma penso che non sarà facile perché da quello che leggo sei occupatissimo e poi perché anche a scriverti mi sento in un imbarazzo tremendo e a parlare con te in chat credo che non ci riuscirei proprio, almeno per il momento. Mi chiamo Matteo, ho 21 anni, studio in una università del nord Italia, sono sempre andato bene negli studi, ho bravi genitori che stimo, in pratica ho un solo enorme problema del quale finora non ho parlato a nessuno (proprio a nessuno). Pensa che per mandarti questa e-mail ho creato un account di posta nuovo. Ho letto un sacco di articoli sui siti di progetto gay e un po’ mi hanno chiarito le idee, anzi parecchio (il motore di ricerca interno è fantastico) però mi restano in testa tanti dubbi e allora ho deciso di scriverti.

In pratica, Project, credo di avere sempre avuto problemi con la sessualità ed è da poco che sto cominciando a rendermene conto. Ho avuto una educazione molto religiosa che però contrastava molto con la mia natura, cioè della sessualità ne sentivo proprio l’impulso forte ma nello stesso tempo sentivo l’impulso a reprimermi per problemi di coscienza. Ho letto gli articoli che hai scritto sulla masturbazione e sono proprio una descrizione oggettiva di quello che è successo a me, segno che probabilmente non sono un caso patologico (cosa che ogni tanto mi passa per la testa). Però, da quello che leggo, la mia sessualità è cominciata tardi, cioè le spinte sessuali forti sono cominciate tardi, prima fino ai 16 anni circa, al sesso non ci pensavo proprio. Studiavo molto, leggevo, suonavo un po’ il mandolino, una cosa che era cominciata per gioco ma che poi è andata avanti in modo quasi serio, e non facevo niente altro. Avevo scoperto la masturbazione da solo a 13 anni ma non mi interessava molto, tra i 16 e i 17 anni però le cose sono cambiate e ho cominciato a sentire il conflitto tra le cose che avrei voluto fare e la religione. Allora mi masturbavo pensando alle ragazze ma erano cose un po’ forzate, cioè fatte per mettermi alla prova, perché tutti i miei amici lo facevano. Ti sembrerà assurdo ma a quell’età ho avuto l’ossessione dell’erezione in pubblico, e ancora adesso. Non andrei mai in una palestra e non so come fanno a controllarsi i ragazzi gay che ci vanno, ma io avevo l’ossessione che mi venisse l’erezione magari a scuola o in una situazione normalissima e qualche volta è successo e non ti dico l’imbarazzo. Però anche se mi succedevano queste cose, poi, in effetti, quando stavo per conto mio e cercavo di pensare sessualmente a una ragazza, potevo sforzarmi di pensare qualunque cosa ma l’erezione non mi veniva assolutamente. Tra i 17 e i 18 anni mi ero completamente complessato con la masturbazione e pensavo di essere impotente, a 18 anni mi è venuto in mente che forse dipendeva dal fatto che non ero mai stato veramente con una ragazza (nota che io praticamente fino a 20 anni compiuti non ho mai pensato di poter essere gay). Insomma, a 18 anni mi sono messo con una ragazza, anzi, per dire meglio, ho lasciato che lei si mettesse con me. Non capivo proprio perché gli altri quando parlavano di sesso si sentivano così interessati, io mi chiedevo: ma se è tutto qui, questi che ci trovano di speciale? Io allora, per la ragazza con la quale mi ero messo, non provavo né coinvolgimento affettivo né eccitazione sessuale. Con lei è stata nave tragedia, cioè proprio una recita a tutti i livelli, l’idea, poi, di avere un rapporto sessuale con quella ragazza non solo non mi sfiorava nemmeno ma non l’avrei mai potuta accettare. Lei insisteva per fare sesso e io prendevo tempo, poi deve avere capito che non mi interessava proprio sotto nessun punto di vista. Una cosa mi dava tremendamente fastidio e cioè che, quando mi ero messo con quella ragazza e lei era venuta anche a casa mia, i miei erano stati contenti, evidentemente di me non avevano capito proprio nulla. Intanto avevo rotto i rapporti con la religione e pensavo che in quel modo avrei potuto recuperare la mia sessualità, ma evidentemente la religione non era la vera causa dei miei problemi sessuali. Tra i 18 e i 19 anni ho rischiato proprio la depressione. I miei non se lo spiegavano perché a scuola andavo bene e avevo avuto pure la ragazza e quindi sembrava tutto a posto. Volevano mandami da uno psicologo ma non ho voluto. A 20 anni, appena cominciato il secondo anno di università la mia vita è cambiata. Ho incontrato un ragazzo, chiamiamolo Luca, e siamo diventati molto amici. Non so se sia oggettivamente un bel ragazzo ma è molto dolce e a me piace moltissimo. Cominciavo a stare meglio. Studiavamo insieme ed era pure bravo. Un pomeriggio, stavamo seduti di fronte, mi fisso a guardare le sue mani, mi sembrano molto più belle di quelle di una ragazza e così quando mi sorride, mentre legge guardo il suo profilo senza farmi notare, Luca è proprio bellissimo e io comincio ad andare in erezione, è allora che ho pensato per la prima volta di poter essere gay, ma così, solo a livello di ipotesi, perché per me era scontato che tutti sono etero, salvo i casi patologici e io non m sentivo un caso patologico o forse sì ma non a quel punto. Cioè per me fino all’anno scorso essere gay era una specie di cosa patologica in modo pesante, che ne so, una specie di vera malattia. So che sono cose assurde ma allora ragionavo così. Insomma, dopo quell’episodio torno a casa e ho sempre Luca in mente e vado pure in erezione. Quella sera ho capito il senso della masturbazione e mi è sembrata una cosa bellissima e importantissima. Potevo vivere con Luca a livello di fantasia quello che non potevo vivere nella realtà ed era una cosa che non avevo mai provato. Tutto assolutamente spontaneo, non solo, nessun problema di erezione, insomma una cosa memorabile, è stata la prima volta che mi sono masturbato pensando a un ragazzo. Non ti dico dopo, dopo, tutti gli scrupoli e tutti i problemi perché io dei gay non sapevo nulla. Poi ho trovato progetto gay e ho cominciato a rendermi conto e veramente mi si è aperto il cervello. A questo punto tu mi dirai: bene, è tutto a posto, sei gay e non c’è nessun problema. Ma purtroppo non è così. A Luca non ho avuto la faccia di dire nulla. Finché mi illudevo che fosse gay la cosa andava bene, avevo in fondo la speranza che prima o poi avrebbe capito. Eravamo amici ma, diciamo così, nel senso classico di due amici etero, almeno dal suo punto di vista le cose stavano sicuramente così, poi Luca si è trovato una ragazza e abbiamo cominciato a vederci di meno perché aveva altri impegni, mi parlava della ragazza anche proprio della sua sessualità con la ragazza e a me questi discorsi facevano un effetto terribile. Piano piano i nostri contatti si sono ridotti e alla fine ci vedevamo solo per studiare e il tempo era pure poco. Quest’anno ho fatto in modo di scegliere nei imiti del possibile esami di versi da quelli che ha scelto lui. Sentivo proprio l’esigenza di staccarmi da lui. Tu mi dirai che è una cosa banale e che pensare che il primo ragazzo di cui ti innamori sia poi quello giusto lo possono pensare solo gli ingenui, e forse io sono ingenuo. Ma c’è un’altra questione, ho l’impressione che la mia sessualità comincia di nuovo a non funzionare e la cosa mi preoccupa non poco. Ho provato con qualche foto e qualche video ma mi sento molto staccato da quelle cose, non mi dispiacciono ma non solo non mi fanno l’effetto che vorrei ma mi deprimono proprio, perché penso che la mia sessualità non avrà mai niente di simile a quella dei ragazzi che vedo nei video. In sostanza sto tornando come prima di cominciare a pensare di essere gay e forse anche l’idea di essere gay comincia a vacillare, non perché provi attrazione per le ragazze ma perché non ne provo veramente per i ragazzi. Luca può essere stato l’unico vero interesse sessuale della mia vita? Certe volte me lo chiedo. Mi sento anaffettivo o meglio ho degli amici e con loro sto bene ma non è di questo che ho bisogno, vorrei un ragazzo che mi abbracciasse, che mi facesse sentire a livello fisico che mi vuole bene, che mi aiutasse anche nelle cose del sesso, cioè mi aiutasse a togliermi le mie fisse. Tra l’altro mi dicono che sono un bel ragazzo ma a me non sembra proprio. Project, ma è normale che un ragazzo di 21 anni viva così la sua sessualità? Ultimamente non dormo bene, mi sveglio in piana notte oppure sogno cose brutte, non spesso, ma succede e poi di queste cose non ho mai potuto parlare con nessuno. Se le dico ai miei mi mandano dal dottore, amici con livelli di confidenza tale da poter parlare di queste cose non ne ho. Che cosa posso fare? Certo è che non mi sento per niente contento della vita che faccio. L’unica cosa che mi soddisfa è l’università ma praticamente io la vita sessuale l’ho rimossa del tutto, non ho nemmeno mai provato a contattare un ragazzo e poi nelle chat e in posti del genere non mi sento assolutamente a mio agio, vorrei una cosa seria, vera, con un ragazzo come si deve, ma comincio a pensare che non succederà mai e che alla fine per me la sessualità possa essere solo un motivo in più di depressione.

Ci terrei molto a sapere un tuo parere e ,se avrai un po’ di pazienza, anche a parlare con te.

Ciao

Matteo

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