venerdì 13 febbraio 2009

UN GAY FIDANZATO DA 13 ANNI

Ciao Project,
chiamami Giacomo (non mi chiamo così), sono un ragazzo trentunenne di una piccola città della Lombardia e in questi giorni sto vivendo dei momento bruttissimi. Non ne posso parlare con nessuno, poi ho trovato il tuo blog tramite google e ci ho trovato parecchie cose che per me sono state importanti. Ho deciso di contattarti perché non so proprio dove sbattere la testa e perché il tuo blog è stato in pratica l’unico sito in tutto internet su cui ho trovato delle cose serie sulla questione che mi angoscia. Ti racconto in breve i fatti.

La mia è una famiglia tradizionale e piuttosto oppressiva ma me ne rendo conto solo adesso. Non ho mai avuto problemi di nessun genere, da quando avevo 18 anni ho avuto una ragazza che per di più è figlia di una signora amicissima di mai madre. Quando dico che ho avuto una ragazza voglio dire che la cosa è cominciata così, piano piano, quasi non me ne sono accorto, poi ovviamente i miei lo sapevano e approvavano e così da una cosa all’altra abbiamo finito per essere considerati fidanzati sia dai genitori miei che dai genitori di lei. È una bella ragazza e insomma ci siamo messi insieme. Per arrivare al sesso ci abbiamo messo un paio d’anni e diciamo che dai 20 anni e mezzo tra noi c’è stato anche un po’ di sesso ma mai completo. Non mi dispiaceva, anzi, e io pensavo che la sessualità fosse quella. Allora eravamo ragazzi e siccome c’era il problema dello studio e del lavoro all’idea del matrimonio non ci si pensava proprio. Andavamo sempre insieme, anche in vacanza, o io con i suoi o lei con i miei e ci lasciavano la massima libertà. Francamente ci stavo ben e pensavo che la mia vita sarebbe stata quella. Quando avevo 22 anni, l’estate, sono andato con lei al mare in campeggio e lì abbiamo conosciuto un’altra coppia, più o meno della nostra età. Stavamo sempre insieme. Il lui dell’altra coppia chiamiamolo Marco, il primo giorno non lo noto nemmeno poi, prima casualmente e poi meno casualmente, lo guardo negli occhi e lui mi sorride. Quel sorriso mi resta dentro. Mi sento turbato però mi piace guardarlo negli occhi. Una volta, mentre stavamo sulla spiaggia lui mi propone di farci una nuotata, le ragazze non ci seguono e noi andiamo. Ci allontaniamo parecchio dalla riva, a un certo punto si tuffa e quando io proprio non me lo aspettavo mi strappa il costume e me lo prende in mano (non il costume). Io mi sono sentito preso alla sprovvista e ho reagito, abbiamo fatto un po’ la lotta, come si può fare in acqua e sono riuscito pure io ad abbassargli il costume e a toccarglielo. Poi ci siamo rimessi i costumi e siamo tornati a riva. Gli ho detto in tono risentito che certe cose non mi piacciono e lui mi ha risposto: “E che sarà mai, sono cose che tra mici si fanno …” e mi ha pure chiesto scusa, ci siamo dati la mano, ci siamo scambiati un altro sorriso e la faccenda è finita lì, poi tra noi non è successo altro ed è tornato tutto come prima anzi, sulla cosa ci abbiamo pure scherzato. Per Marco evidentemente era solo uno scherzo ma per me non è stato così, siamo ripartiti due giorni dopo, abbracci e baci, scambio di contatti msn. Io non l’ho più chiamato e lui non ha più chiamato me. In pratica solo un’amicizia balneare, chiamiamola così, ma per me è stato l’inizio di un vero incubo che dura ormai da nove anni. In pratica quella chiamiamola così “esperienza gay” l’unica esperienza gay della mia vita mi ha sconvolto. Mi ritornava continuamente in mente, proprio in modo ossessivo. Le prime volte ho fatto di tutto per non pensarci ma in pratica già da pochi giorni dopo quell’esperienza ho cominciato a masturbarmi pensando a quel ragazzo, trovavo la giustificazione nella frase che mi aveva detto lui, che cioè tra amici quelle cose si fanno e mi sforzavo di credere che per me fosse esattamente come era stato per lui ma che non era così lo sapevo benissimo. È stato il periodo in cui ho fatto più sesso con la mia ragazza ma non era lei che volevo. Facevo di tutto per interpretare quello che era successo come una cosa normale, se era normale per Marco perché non doveva esserlo per me? Mi accorgevo che c’erano anche altri ragazzi che mi piacevano e prima non mi era mai successo. A 23 anni ho cominciato a visitare siti gay in cerca di qualche video interessante e ne ho visti tantissimi. Avevo una doppia vita sessuale ma la vera soddisfazione l’avevo quando mi masturbavo pensando ai ragazzi. Ho cominciato a frequentare una piscina e lì di immagini per fantasticare ne trovavo quante ne volevo. In pratica, Project, sono andato avanti così per anni nella convinzione o meglio nella falsa convinzione di essere etero. La mia ragazza non ha nemmeno mai sospettato nulla. Io avevo chiaro in mente che prima o poi si sarebbe arrivati al punto e che avrei dovuto scegliere, e adesso il punto è arrivato. Ho 31 anni, un buon lavoro, siamo fidanzati da 13 anni e tutti ci considerano un coppia inossidabile e si aspettano il matrimonio da qui a poco. Se lo aspetta prima di tutto lei e poi se lo aspettano i genitori, sia i suoi che i miei. Ho provato a dirle che non c’è bisogno di sposarsi per volersi bene e la cosa non l’ha sconvolta gran che ma insiste perché, matrimonio o non matrimonio, facciamo un figlio. Noi abbiamo fatto sempre sesso protetto. Io con lei a fare sesso ci riesco, non è il massimo dei miei desideri, ma non ho particolari problemi, quindi penso che una vita matrimoniale potrei anche riuscire ad affrontarla. Fino ad ora, a 31 anni, la mia vita gay (adesso grazie a quello che ho letto nel blog non ho più dubbi) l’ho sempre vissuta solo di masturbazione, potrei anche continuare così. Non so che pensare perché mi piacerebbe moltissimo trovare un ragazzo gay come Marco, quello per me sarebbe il massimo. Ma che possibilità ci sono di realizzare una cosa del genere? Credimi non so che fare. Con lei so già come funziona, con un ragazzo lo posso sognare ma credo che le cose sarebbero enormemente diverse. Non ho nessun esperienza di cose gay. Forse sarei anche disposto ad affrontare lo scandalo e a lasciare la mia ragazza se trovassi un ragazzo che mi piace e che mi vuole bene, ma lascerei il certo per l’incerto e temo che possa essere una cosa distruttiva. Onestamente, dopo che ho letto il blog, non mi sento nemmeno mezzo etero, mi sento proprio gay ma ho una paura terribile di fare sciocchezze. Lasciare la mia ragazza mi esporrebbe in ogni caso a problemi enormi, perché ormai le aspettative sono consolidate, però non me la sento di mettere al mondo un figlio. E poi tra me e la mia ragazza c’è un rapporto falso, io, in pratica, l’ho imbrogliata per anni, come ho imbrogliato me stesso, ma lei mi potrebbe giustamente rinfacciare che le ho fatto perdere gli anni più belli della vita e, se glielo dicessi, per lei, sarebbe peggio che prendere un tegola in testa e per i genitori più o meno lo stesso. Ormai in un certo senso i giochi sono fatti. Ma come faccio a vivere tutta la vita con una donna che ho imbrogliato per tanti anni e che continuerò a imbrogliare per tutta la vita?

Project, questo è il mio msm (- omissis -). Ho bisogno di fare chiarezza. Se puoi chiamami.

Ciao Ciao

Giacomo


Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Nuovo Forum Progetto Gay:
http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=14&t=201

Nessun commento: