martedì 19 maggio 2009

MASTURBAZIONE GAY

Dalle statistiche relative ai siti di Progetto Gay si rilevano due dati molto significativi:

1) Le chiavi di accesso a Progetto Gay di gran lunga più frequenti sono relative a temi connessi con la masturbazione

2) I tempi di permanenza degli utenti sulle pagine che trattano temi connessi alla masturbazione sono molto superiori al tempo medio di permanenza sulle pagine di Progetto Gay.

Se ne deduce non solo che i lettori che arrivano a Progetto Gay cercando contenuti relativi alla masturbazione sono moltissimi ma che essi leggono effettivamente gli articoli. Poiché i contenuti di Progetto Gay sono reali e non hanno nulla a che vedere con la pornografia, risulta evidente che molti utenti che arrivano su Progetto Gay cercano contenuti seri relativi alla masturbazione o almeno si fermano a leggerli.

Questo post intende trattare i temi più tipicamente connessi alla masturbazione gay sulla base dell’esperienza maturata nelle chat con i ragazzi. In questo senso ho cercato di esemplificare situazioni reali per favorire la concretezza del discorso.

I temi che tratterò saranno:
1) Masturbazione e orientamento sessuale
2) Masturbazione e sensi di colpa
3) Masturbazione e sessualità di coppia
La trattazione sarà necessariamente non sistematica per dare spazio alla realtà nella sua varia articolazione.

Occorre fare una premessa. A differenza di quanto accade per i ragazzi etero, in genere parlare di masturbazione con ragazzi gay non crea problemi.

I ragazzi etero, che non incontrano troppe difficoltà a vivere il sesso di coppia, tendono a fare battute sulla masturbazione e a considerarla una forma di sessualità degradata, di serie B rispetto alla sessualità di coppia, mentre parlano in modo disinibito della sessualità di coppia, manifestano spesso imbarazzo a parlare di masturbazione.

I ragazzi gay, per i quali vivere una sessualità di coppia non è certo la regola ma l’eccezione, considerano la masturbazione una forma di sessualità importante che, per loro, è spesso l’unica forma di sessualità possibile, e quindi ne parlano seriamente.

MASTURBAZIONE E ORIENTAMENTO SESSUALE

Un ragazzo scrive:

“In erezione pensando a una ragazza? Beh, fino a poco tempo fa succedeva, ma anche adesso, ma è una cosa forzata, controvoglia. Fino a poco tempo fa era una cosa confusa, pensavo sia ai ragazzi che alle ragazze, però mi rendo conto che sono gli uomini ad eccitarmi. Già da parecchio mi masturbavo pensando soprattutto a uomini. In ogni caso al momento dell’orgasmo prevaleva sempre la figura maschile. Da quando mi sono innamorato mi masturbo solo pensando a quel ragazzo. Però ho una specie di nostalgia dell’etero, mi dispiace archiviarlo per fare prevalere il fatto di essere gay, la cosa mi turba e anche il problema della masturbazione non l’ho risolto, è come se mi sentissi in colpa di provare quello che provo e mi vergogno, mentre dall’altro lato sono contento e mi sta bene, però non riesco a fare prevalere la felicità e allora faccio fantasie anche sulle ragazze.”

Un altro ragazzo scrive:

“Nel crescere sentivo delle pulsioni gay ma anche etero e non sapevo distinguerle e lo stesso fatto di masturbarmi mi creava problemi perché mi sentivo in colpa. Sentivo pulsioni per i ragazzi ma mi sentivo attratto a livello mentale dalle ragazze. Non mi sentivo come gli altri ragazzi, loro prendevano sempre giornaletti porno perché all’uscita da scuola si riunivano perché, come dicevano, si masturbavano insieme guardando i film porno. Io non mi sono mai accodato a loro, con le ragazze ho provato ma niente! La masturbazione poi era un po’ un tabù. Non è che pensavo a qualcosa in particolare. La maggior parte delle volte che mi masturbavo non pensavo a qualcosa in particolare o forse sì ma non lo volevo pensare. Quando ho cominciato a pensare di essere gay masturbandomi pensando ai ragazzi o cercando foto di uomini nudi, pensavo di avere una doppia vita, una etero e l’altra quella della masturbazione, sempre con foto di uomini nudi, e questo mi confondeva molto. Man mano che crescevo mi masturbavo sempre più pensando ai ragazzi. In quel periodo ho avuto una ragazza per due anni e una volta (unica volta) abbiamo pure fatto l’amore. Poi una volta mi è capitato di incontrare lo sguardo di un ragazzo e sono finito a masturbarlo il giorno stesso, dopo mi sentivo proprio un pervertito. C’è stato anche un periodo in cui ho avuto due ragazzi contemporaneamente che non sapevano l’uno dell’altro ma mi sentivo a disagio in modo terribile, allora non riuscivo nemmeno a masturbarmi e avevo rapporti con tutti e due anche se in giorni diversi, però è stato bruttissimo, soprattutto perché li stavo imbrogliando entrambi. Adesso non ho più nessun ragazzo da alcuni anni e da un anno circa ho una ragazza ma mi masturbo sempre ricordando quello che era successo prima, cioè pensando ai ragazzi, e mi sento in colpa terribilmente nei confronti della mia ragazza perché lei di tutto questo non sa nulla e se lo sapesse non mi vorrebbe e forse farebbe bene.”

In molti casi, l’80% e più, un ragazzo comincia a concepire l’idea di essere gay proprio dal fatto che le sue fantasie masturbatorie sono orientate verso i ragazzi e non verso le ragazze. In genere il riconoscimento e l’accettazione della propria omosessualità procedono per gradi e provocano problemi di instabilità emotiva non indifferenti perché i ragazzi capiscono che il loro mondo sessuale non è come quello degli altri e che questo fatto avrà conseguenze sulla loro vita.

Tra i ragazzi che finiscono per riconoscersi gay circa il 25-30% ha avuto in precedenza una fase etero, questi ragazzi, condizionati dalla famiglia, dalla religione ma spesso anche da un imprinting sessuale etero molto precoce, hanno sviluppato una sessualità imitativa etero e per loro anche la scoperta della masturbazione e l’esercizio della sessualità masturbatoria, almeno per alcuni anni, avviene con fantasie esclusivamente o prevalentemente etero. Spesso questi ragazzi hanno avuto una ragazza con la quale hanno avuto rapporti affettivi e anche sessuali, e non sono rari i ragazzi gay che hanno vissuto una sessualità etero molto intensa. La maggioranza dei ragazzi gay, ossia quel 70-75% che non ha vissuto una fase etero, si riconosce gay in età moto giovane in pratica al tempo della scoperta della masturbazione che è fin dall’inizio e resta definitivamente strutturata sulla base di fantasie sessuali gay. Quel 25-30% dei ragazzi gay che ha vissuto una fase di sessualità etero arriva a riconoscersi gay dopo un processo di accettazione molto più lungo e complesso. In pratica, lentamente ma progressivamente, tra i 18-19 anni e i 22-23, ma anche molto oltre, entrano nella sessualità di questi ragazzi elementi tipicamente gay, sia in forma implicita (amicizie affettuose, spirito di gruppo, ecc.) che in forma esplicita (andare in erezione e/o masturbarsi pensando ai ragazzi). In genere la coesistenza di fantasie masturbatorie gay ed etero è vissuta come problematica soprattutto per l’avvertita incertezza dell’orientamento sessuale. Molti ragazzi in uscita dalla precedente fase etero vivono dei periodi, anche di anni, senza riuscire ad identificare esattamente il proprio orientamento sessuale, per loro la masturbazione è spesso problematica e oscillante tra gay e etero e ciò li induce a pensare di essere bisessuali (ipotesi il più delle volte poco realistica e giustificata solo dalla volontà di evitare di prendere coscienza al 100% dell’identità gay), oppure è orientata quasi esclusivamente in direzione gay ma è repressa, all’apparenza per motivazioni di carattere morale o religioso ma in realtà perché a contenuto gay. È classico il caso dei ragazzi che cercano di forzarsi alla masturbazione in chiave etero. Quando si masturbano pensando alle ragazze e la cosa va anche parzialmente bene non sono pienamente soddisfatti ma non provano sensi di colpa, quando lo fanno pensando ai ragazzi provano una autentica soddisfazione sul piano sessuale cui fa seguito un senso di colpa più o meno profondo. In questi casi il problema non è nella masturbazione ma nella sua valenza gay. Spesso quando la masturbazione è vissuta come un indice di omosessualità non accettata i ragazzi tentano di eliminare l’omosessualità cercando di evitare ma masturbazione, cosa quasi impossibile, che dà origine ad una lotta con se stessi che può essere estenuante. Se poi la fuga dalla masturbazione gay è favorita da scrupoli di natura religiosa sostanziale, le due motivazioni si rafforzano reciprocamente e la masturbazione può essere sentita come una tentazione degradante da respingere con ogni mezzo. Non è raro il caso di ragazzi sessualmente repressi in questo senso che cercano quasi di auto-convincersi che in fondo anche la chiesa accetta o almeno tollera la masturbazione e l’omosessualità, che quindi in fondo potrebbe anche essere accettata. Per questo ragazzi la sessualità non è libera e per loro qualunque attività sessuale non esplicitamente autorizzata porta a forti sensi di colpa. In genere questi problemi tendono ad attenuarsi dopo i 18 anni, quando la dimensione autonoma della sessualità tende a prevalere sulla morale che viene dall’eterno.

Molti ragazzi che vivono una masturbazione non univocamente orientata praticano esperimenti sessuali consistenti nel cercare tecniche finalizzate all’idea di imporsi delle fantasie etero o parzialmente etero o di aumentare la percentuale di masturbazioni orientate in direzione etero, oppure nel cercare di masturbarsi senza concentrasi su fantasie sessuali ma limitandosi ad una pura eccitazione fisica o nel dare alla masturbazione gay una valenza negativa considerandola solo sesso e non amore, mentre l’amore sarebbe capace di nobilitare la masturbazione in chiave etero. In tema di esperimenti sessuali è significativa e spesso molto frustrante l’idea di potere tentare esperienze di sesso etero senza mai avere avuto una masturbazione orientata in direzione etero, in buona sostanza scegliendo la sessualità etero di coppia come prima opzione a livello puramente astratto e cercando di mettere in pratica le proprie scelte. Paradossalmente, se l’esito dell’esperimento è totalmente negativo le conseguenze vengono metabolizzate in tempi brevi, se l’esito è in invece più o meno positivo, in genere le cose si complicano, perché si tende a costruire sulla base di quell’esperienza una ipotesi assai fragile di essere etero. Se dopo l’esperimento sessuale etero si instaura una nuova fase di masturbazione etero sulla base dell’esperienza sessuale vissuta, l’illusione di essere etero appare ancora più fondata. In questi casi però la masturbazione gay non si perde del tutto. Sono questi i casi tipici che portano dei ragazzi gay non giovanissimi al matrimonio, dopo la rimozione più o meno spontanea dell’identità gay, che comunque, anche se in sordina, resta sempre presente.

Molti ragazzi hanno un’idea della omosessualità fortemente centrata sulla sessualità esplicita, cioè non la identificano come una forma d’amore ma come una forma di sessualità che ha poco a che vedere con l’affettività

“Durante la masturbazione fantasticavo sui ragazzi all’inizio mi attraevano solo sotto il punto di vista sessuale e sono stato in bilico tra amore e sesso, sesso con i maschi e amore con le donne. I primi dubbi sul mio orientamento sessuale li ho avuti proprio attraverso le fantasie masturbatorie che non erano tutte sulle ragazze. Poi piano piano ho capito quello che volevo veramente. Mi sono sempre chiesto che rapporto c’è tra desiderio, masturbazione, sessualità e affettività”.

Talvolta i ragazzi hanno l’impressione che la loro vita sarebbe stata certamente etero se non avessero incontrato il ragazzo che ha fatto perdere loro la testa ed è stato la causa dell’avvio della masturbazione in chiave gay, che prima non esisteva.

“Prima di incontrare quel ragazzo io non avevo alcun problema sessuale e mi ero pure innamorato di una mia amica che mi piaceva e pure molto sotto il profilo sessuale. Poi è arrivato lui ed è cominciato il disastro, ho cominciato ad andare in erezione pensando a lui e quando stava vicino a me, ho cercato in tutti i modo di non pensarci ma bastava che lo vedessi e tutti gli sforzi erano vani, cioè io avevo la mia ragazza ormai ma lui mi tornava in mente e andavo in erezione e cercavo di cacciare quei pensieri cercando di pensare sessualmente la mia ragazza, ma lui mi tornava in mente sempre peggio. Alla fine purtroppo mi sono masturbato pensando a lui e la cosa mi è sembrata stranissima,era un po’ come se avessi violato un tabù, era la prima volta e non ero mica così giovane, mi sono detto, ma che è successo? Ma come può essere? Io gay? Ci sono stato malissimo, però lui continuava a tornarmi in mente e io continuavo a cacciarlo via come potevo, poi mi sono un po’ consolato con l’idea di essere bisex, sempre meglio che gay. Adesso quando mi masturbo pensando a lui e mi sento a disagio ma per un’altra ragione, cioè lui non se lo immagina nemmeno, noi siamo amici, lui mi rispetta molto e non credo che abbia capito proprio niente di quello che mi passa per la mente, perché adesso nel pensare a lui non mi reprimo proprio più, anche se in effetti ho pure la ragazza. Lo so che è tutto terribilmente incasinato, ma io sono fatto così, penso di essere bisex solo perché ho incontrato lui perché prima non avevo desiderato mai nessun altro ragazzo. Ma uno puoi essere bisex perché si prende una cotta per un ragazzo solo? Poi c’è un’altra cosa, e questa è un po’ strana, io riesco a fare sesso con la mia ragazza solo pensando a lui, fare sesso con una persona solo pensando che vorresti stare con un’altra non è il massimo, ma è e così. Comunque lei di questo non sa nulla”.

Spesso i ragazzi con fantasie masturbatorie non univoche si convincono di essere bisex perché la cosa sembra loro più accettabile a livello teorico dell’essere gay. Gli esperimenti sessuali che ne conseguono sono una forzatura della sessualità e, quasi inevitabilmente, si concludono con esisti insoddisfacenti.

“Ho conosciuto un ragazzo in chat, prima abbiamo parlato del più e del meno e poi siamo finiti a parlare di discorsi intimi e mi sono eccitato in modo impressionante però, dopo, quando ho provato a masturbarmi, stamattina, è stata una cosa diversissima dalle altre volte e non ho goduto come si dovrebbe, diciamo che è stata una cosa forzata anche se è stata un’eccitazione interessante. Non pensavo nemmeno a quel ragazzo o solo un momento ma a qualunque cosa pensassi non mi ha dato la forza di andare avanti. Una cosa strana che non riesco a spiegarmi. Non ero poi così tanto eccitato. Non pensavo nemmeno a un ragazzo in particolare. Ho provato a pensare a ragazze ma è stato peggio, mi ha provocato disagio, disgusto. L’ho fatto anche un po’ per vedere se provavo disgusto ma ho proprio sperimentato che è così. Comunque quando mi masturbo e penso ai ragazzi devono essere ragazzi veri, non porno, quelle cose mi sanno proprio di falso”.

In certi casi la masturbazione in chiave gay è vista come un male difficilmente evitabile ma che sarebbe bene evitare.

“Mi era capitato di avere dei sogni bagnati quando sognavo un mio compagno delle superiori e ho cominciato a masturbarmi pensando a lui. La cosa era strana, normalmente quando stavamo a scuola insieme non mi eccitava, non mi era del tutto indifferente ma, insomma, nessuna reazione fisiologica, nessuna erezione, però quando poi stavo solo a casa mi eccitava moltissimo ma solo a fantasia, però io razionalmente non volevo avare quelle fantasie, diciamo che in astratto mi sembravano cose sbagliate, ma anche adesso, non mi piace neanche adesso l’idea di masturbarmi anche se poi finisce che lo faccio, cioè non è razionale farlo, non ha senso ma non è che lo condanno e poi le fantasie sessuali ce le ho lo stesso indipendentemente dalla masturbazione, io penso che la masturbazione deriva dal fatto che non mi sono mai innamorato, perché se mi innamorassi di un ragazzo penso che non avrei più motivo di masturbarmi, la masturbazione è una cosa stupida perché non è un piacere condiviso. Diciamo che durante la masturbazione penso a come vorrei essere, io fisicamente non mi accetto molto, penso a come vorrei essere più che a un altro ragazzo, cioè l’altro è secondario. Di una cosa sono sicuro, non sono mai riuscito a pensare in concreto di masturbarmi pensando a una ragazza”.

I ragazzi che avvertono e non accettano le pulsioni della loro identità gay si costituiscono talvolta due distinte identità, una solare, diurna, pubblica, etero o senza alcuna coloritura sessuale e una notturna, privata, gay, legata alla masturbazione.

“Quando ne ho voglia, già l’idea di farlo mi eccita. Però se provo a concentrarmi su delle fantasie faccio fatica a rimanere concentrato, adesso, proprio ultimamente riesco un po’ a pensare a qualcuno, ma solo per poco tempo e mi distraggo subito dalla mia fantasia, questo quando mi masturbo, quando non mi masturbo invece le fantasie mi vengono e se sono abbastanza eccitato dopo mi masturbo ma non sul momento.

Avevo fantasie soprattutto la notte, non sogni, proprio prima di addormentarmi, cercavo di scindere il girono e la notte pensavo ai ragazzi solo di notte ma di giorno cercavo di dimenticarmi tutto, proprio una scissione di identità. Pensavo a ragazzi nudi, che li baciavo e che li abbracciavo, a volte anche a sfondo sessuale, andavo in erezione ma non mi masturbavo, mi piaceva soprattutto fantasticare. Pensando alla ragazze non andavo in erezione e allora pensavo ai ragazzi e lì cominciavo a stare male con me stesso, un po’ in crisi con la mia fede e con la religione. E la cosa che più mi pesava era sentirmi dire da tutti che si masturbavano, il problema non era quello della masturbazione perché ai preti sembrava che non gliene importasse nulla o quasi, ma quello della omosessualità che la chiesa condanna. Io non sono ipocrita e ho deciso di non voler più essere cristiano. Mi dicevo che gli altri pensano alle ragazze e anche io devo poter pensare a quello che voglio perché in fondo non faccio male a nessuno”.

In alcuni casi la masturbazione praticata solo per fare qualcosa risulta svuotata del suo significato sessuale.

“La masturbazione non andava un gran che, anche se non avevo problemi fisici, e allora ho mollato e l’umore è migliorato molto. Insomma certe volte cominciavo ma poi mi distraevo e me ne passava proprio la voglia, cioè alla fine lo fai quando hai una spinta forte, se no a che serve? Io ho delle fantasie affettive di giorno ma quando mi masturbo sono completamente diverse. Di girono non ho vere fantasie sessuali, quando mi capita guardo dei porno e un po’ funziona. Certe volte riesco a masturbarmi più intensamente del solito e penso che sia proprio per questo motivo che oggi sono così allegro e mi sento così bene con me stesso. In effetti per me il sesso è solo la masturbazione, e non ho molte persone su cui fare le mie fantasie”.

Il rifiuto della masturbazione può essere radicale e motivato da argomenti concreti anche se opinabili.

“Non è che cerco di svalutare la masturbazione, non ci penso proprio, non mi forzo, proprio non mi passa per la testa. Quelle rare volte che mi masturbo cerco di farlo nel migliore dei modi. Ho letto su un post che alcuni immaginano di masturbare un ragazzo mentre si masturbano e l’ho fatto anche io. Ma l’ho fatto per fare la cosa giusta perché avevo letto che si fa e volevo adeguarmi. Adesso non vado più su siti porno da qualche mese, prima sì, di recente ci sarò andato due o tre volte al massimo. Mi masturbavo su quello che vedevo, lì per lì mi veniva spontaneo, ma poi mi tornava una tristezza profonda, proprio un senso di colpa, come se stessi facendo un torto al ragazzo che cercavo di immaginare, un abusare di lui. La masturbazione mi sembra una cosa infantile, egoista, più da bestie che da persone, me ne vergogno non mi piace farmi dei viaggi tra fantasie immature. Cioè le fantasie sessuali mi sembrano cose sciocche. Vedi, adesso c’è un ragazzo che mi piace ma io non mi masturbo pensando a lui, e anche con un altro ragazzo che mi piaceva prima l’ho fatto solo un paio di volte prima di dichiarami con lui ma dopo no, perché lo volevo lasciare intatto, non lo volevo contaminare con queste cose. Quando mi innamoro non mi viene il desiderio perché quel ragazzo è una cosa sacra. Prima non ero così negativo sulla masturbazione, quando avevo qualche compagno di scuola che mi eccitava a scuola mi reprimevo, poi tornavo a casa e quando ero solo lo facevo. Ma adesso è raro che mi masturbi, è un gesto che non ha nulla a che vedere con la realtà, non ha senso cercare di immaginarsi un ragazzo che sta con te, è un po’ come abbracciare il cuscino”.

La masturbazione per i ragazzi sessualmente più ansiosi e insicuri si presenta spesso come una specie di sessualità di rifugio in cui non c’è il timore di fare brutte figure.

“Io la sessualità gay l’ho vissuta in pratica solo con la masturbazione. Un contatto fisico con un ragazzo l’ho vissuto solo tre volte ma ero agitatissimo, insomma diciamo che quando mi trovavo veramente in situazione mi venivano mille preoccupazioni per la testa ma non per malattie o cose simili, cioè mi venivano anche magari solo per masturbarci ognuno per proprio conto uno di fronte all’altro, che poi è stato solo questo, in teoria dovevo essere eccitatissimo, ma quando stavo lì perdevo l’erezione o non veniva proprio. A pensare che sarei stato con quel ragazzo andavo in erezione fortissima, ma poi quando stavamo insieme non succedeva proprio, cercavo di masturbarmi il più forte possibile ma era una cosa frustrante, come un modo per rattoppare qualche cosa. Poi quando me ne tornavo deluso a casa mia, su quel ragazzo mi masturbavo moltissimo e non avevo nessun problema di erezione, in pratica io penso di potere vivere la sessualità gay solo con la masturbazione, è un po’ come un accontentarsi ma è così, può darsi che cambi, anzi lo spero”.

Non è raro il caso in cui la masturbazione risulti frenata da altri fattori oggettivi o semplicemente percepiti come oggettivi che sembrano interferire con la masturbazione stessa, è il caso dell’idea che la masturbazione possa rallentare lo sviluppo del pene o possa accentuarne la curvatura o possa aggravare problemi come il frenulo corto o la fimosi oppure possa indebolire la potenza erettiva. In alcuni casi anche minimi disturbi dell’erezione sono vissuti dai ragazzi in modo negativo e con una ripiegamento verso la depressione. I ragazzi più grandi, spesso dopo molte esitazioni e molti rinvii si decidono ad andare dall’andrologo, i ragazzi più giovani se non hanno un buon rapporto con i genitori ben difficilmente parlano con loro di questi problemi, dei quali peraltro non parlano nemmeno con altri ragazzi, l’idea che c’è qualcosa che non va si impadronisce di questi ragazzi che finiscono per rifiutare la masturbazione perché la riconnettono erroneamente ai loro disturbi. Bisogna tenere presente che i ragazzi che presentano piccoli problemi anatomici o funzionali dei genitali non sono pochissimi e che spesso questi ragazzi, durante l’adolescenza, non hanno neppure la consapevolezza che qualcosa non va. Questa consapevolezza si acquisisce in genere tra i 15/16 anni e può creare problemi psicologici non piccoli. Alcuni problemi, come la fimosi o il frenulo corto non sono in realtà grossi problemi e possono essere risolti senza eccessive difficoltà, altri, come la ritenzione testicolare, se protratti per anni possono avere conseguenze importanti. Purtroppo gli standard dell’educazione sessuale sono bassissimi e sarebbe estremamente utile che i ragazzi più giovani conoscessero l’anatomia maschile e almeno i più comuni problemi cui può andare incontro, ciò aiuterebbe a prevenire disturbi più seri e a ridurre la portata dei problemi psicologici connessi con la sessualità e con la masturbazione in particolare. Purtroppo queste cose sono ancora un tabù e diversi ragazzi sono costretti a pagare con situazioni di disagio il moralismo diffuso.

La masturbazione non è solo un modo di vivere la sessualità di chi non ha un partner o di chi ne è momentaneamente lontano, spesso è un proprio un modo di vivere la sessualità di coppia, in particolare quando il primo contatto fisico tra due ragazzi molto giovani è anche una forma di esplorazione reciproca della sessualità.

“Abbiamo avuto solo rapporti manuali. Da ragazzini sai c’è la mania del mostrarselo e abbiamo cominciato così, lui mi spingeva ma io rifiutavo io allora già mi masturbavo ma sapevo che lui non lo faceva e allora non potevo pensare di farglielo io però lui insisteva e me lo faceva vedere e mi dava materia per le mie fantasie masturbatorie. Poi, l’anno appresso, siamo passati alla masturbazione reciproca. A lui piaceva, cominciava sempre lui ma aveva scrupoli religiosi, falsi penso. Io so benissimo che ci sono tanti ragazzi che si masturbano in compagnia e a volte anche reciprocamente, senza che questo significhi per forza che ci sia omosessualità di fondo, però per tanti ragazzi gay questo è solo un alibi. Una volta oltre il solito confronto mi ha aperto i pantaloni e ha iniziato a masturbarmi. E l’ho fatto anche io. Piano piano la cosa ha perso l’alone del tabù ed è diventata normale. A me poi veniva normale perché nelle mie fantasie avevo già masturbato tanti ragazzi. Era una cosa che conoscevo bene perché la sperimentavo su me stesso e adesso con lui mi veniva proprio spontaneo, piano piano non ci sono state più riserve e nemmeno rituali per cominciare, era diventata una cosa ovvia di tutte le volte in cui ci si vedeva. Col mio secondo ragazzo era una fissa, mi masturbavo anche per mesi di fila con solo lui in mente, non avevo proprio nessun’altra fantasia erotica. Lui dominava la scena, ma immaginavo di essere sempre io a masturbarlo, non era mai lui a masturbare me. Io venivo perché veniva lui”.

Un’attenzione tutta particolare merita il tema della masturbazione per i ragazzi che sono stati oggetto di abusi sessuali.

“Diciamo che non era una cosa violenta, no. Non mi ricordo nemmeno quando è cominciata ma è andata avanti fino a 17 anni, non so quello che provavo e provo per lui, ho letto di ragazzi che hanno subito violenza vera, botte, cose del genere, con lui era cominciata per gioco, per me proprio quello era, almeno all’inizio o una cosa che si faceva e basta. Diciamo che in pratica l’ho solo masturbato, però io adesso sono gay per il fatto che lui ha fatto con me quelle cose e questo pensiero non me lo toglierò più dalla testa. In pratica da quando ho capito che cosa facevamo, diciamo dai 14 anni ormai ero consapevole che non ne sarei più uscito. Non mi sono mai masturbato e diciamo che, dopo che abbiamo smesso, il sesso a qualunque livello mi sembrava stomachevole. Mi faceva una rabbia non poter essere etero per colpa sua. Poi dopo pochi anni lui è morto di infarto, aveva 44 anni esattamente il doppio dei miei e io mi sono sentito meglio, il nostro segreto sarebbe stato solo mio.
Poi c’è stato Luca, un po’ mi piaceva, anzi molto, ma io non volevo essere gay, quando ho cominciato a masturbarmi pensando a Luca mi sono sentito malissimo perché lo riconnettevo a tutto quello che avevo passato fino ai 17 anni, per me i gay potevano essere sono persone come quelle che avevo conosciuto io. Luca era veramente un bravo ragazzo ci ho messo tantissimo tempo a dirgli come stavano le cose, lui ha reagito bene anche se è etero, però mi ha detto che pensare che mi aveva aiutato a venire fuori da una situazione simile gli aveva fatto veramente piacere. Insomma, dopo Luca per masturbarmi uso solo porno, i ragazzi veri è meglio che li lascio da parte”.

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