martedì 3 novembre 2009

AMORE GAY NASCOSTO

Ciao Project,
salto i complimenti (meritatissimi) perché sono scontati. Mi sono deciso a contattarti dopo molte esitazioni e vorrei tanto scambiare due parole con te su msn. Perché tu possa capire qualcosa cerco di spiegarti come stanno le cose, leggendo capirai anche con quale imbarazzo ti scrivo.

Sono un ragazzo 25enne di una piccola città della Lombardia. I miei genitori sono brave persone che mi vogliono bene, anche se a modo loro, con loro però non mi sento a mio agio e a loro non potrei mai dire quello che sto scrivendo a te. Fino allo scorso anno ero fiero di me, mi sentivo ed ero un bravissimo ragazzo. Sono credente e mi sono sempre sforzato di mettere in pratica quello che dice la Chiesa, almeno fino allo scorso anno è stato così. Ho sempre frequentato gli ambienti della parrocchia e li frequento anche adesso però da qualche mese le cose sono cambiate e comincio a pensare che il mio restare in parrocchia sia dovuto al fatto che qui posso incontrare facilmente un ragazzo parecchio più piccolo di me. Il mio problema non è essere gay ma il fatto che tendo a innamorarmi di ragazzi molto più giovani di me, diciamo 16/17 anni. I ragazzi ancora più giovani non mi dicono praticamente nulla e con quelli della mia età o più grandi non riesco ad andare d’accordo. In parrocchia mi stimano tutti, non solo i ragazzi ma anche i sacerdoti. Nota che io vado sempre a confessarmi da qualche altra parte, certe volte faccio per questo veri e propri viaggi fino a Milano, perché nella mia città di chiese ce ne sono poche. Quanto alla sessualità, fino allo scorso anno mi ritenevo praticamente asessuato. Ti potrà sembrare assurdo ma avevo cominciato a masturbarmi verso i 14 anni e con fantasie sui ragazzi ma è durata poco, tra i 15 e i 16 anni ho passato un momento di crisi profonda nei miei rapporti con la religione e allora mi ci sono messo di impegno e sono riuscito a non masturbarmi più, in pratica fino al natale scorso. Stavo sempre in giro, avevo sempre qualcosa da fare e mi sentivo contento di riuscire a dominarmi, all’inizio è stato difficile ma poi sempre meno. I ragazzi mi piacevano comunque e quando andavo in erezione per via di qualche ragazzo mi veniva una paura terribile di poter ricadere nella masturbazione e cercavo di fare di tutto per distrarmi. Cioè diciamo che ho cercato di fuggire le occasione nel modo più assoluto. A Natale scorso il parroco mi manda ad accompagnare un gruppo di ragazzi a [omissis] per vedere [omissis]] . Erano ragazzi dell’età che mi interessa di più. Uno si siede vicino a me in pullman, o meglio, dovrei dire, io mi siedo vicino a lui e non per caso. Si chiama A., è bello e ha un sorriso dolcissimo, solo il fatto che è seduto accanto a me mi manda in estasi ma anche in erezione. La cosa per un verso mi imbarazza ma per l’altro mi lusinga moltissimo. Sono rimasto seduto vicino a lui tutto il viaggio, quando siamo partiti era mattina presto lui si è addormentato. Stargli vicino mi dava delle sensazioni fortissime anche se non potevo osservarlo con troppa insistenza perché c’erano gli altri ragazzi. Quando si è svegliato abbiamo parlato un po’ ma solo della scuola, del suo impegno in parrocchia e di cose del genere. A [omissis] abbiamo fatto un giro per la città e lui è rimasto sempre a parlare con me. Mi incantava, non credo di essere mai stato meglio nella vita. Era previsto che si dormisse a [omissis] in un ostello. Non puoi immaginate il desiderio che avevo di sistemare le cose perché A. potesse capitare in stanza con me, in fondo la cosa non era affatto difficile, tanto più che A. non aveva amici nel gruppo ed era stato a parlare solo con me. In pratica tutto il pomeriggio la mia idea fissa è stata potere stare in stanza con lui ma poi la cosa mi è sembrata così viscida, così indegna che ho fatto esattamente il contrario di quello che avrei voluto. Ho sistemato A. con altri due ragazzi e ho tenuto per me la stanza singola. Presa la decisione e disposte le cose così, subito dopo mi è preso o sconforto più nero. Stavo facendo l’esatto contrario di quello che avrei voluto, per un verso ne ero fiero ma per l’altro mi sentivo completamente stupido. Mi è venuto da piangere, mi sentivo assurdo. Sentivo i ragazzi che ridevano nella stanza vicina e distinguevo la voce di A. e la sua risata. Loro erano dall’altro parte del muto e io ero solo. Per farla breve, quella notte mi sono masturbato pensando ad A., non riuscivo a farne a meno, era come se non avessi più alcuna possibilità di controllo sui miei desideri. Sul momento è stato bellissimo, ma poi mi sono accorto che avevo interrotto quasi 10 anni di astinenza sessuale e mi sono venuti scrupoli terribili. L’indomani mattina dovevo andare alla messa e avrei dovuto confessarmi. Io ero il capogruppo e non fare la comunione non sarebbe stato nemmeno pensabile. Mi sono detto che era stato solo un attimo di debolezza e che non sarebbe successo mai più. La mattina sono uscito prestissimo per andare a confessarmi. Alla messa ho fatto la comunione e pensavo che tutto sarebbe tornato come prima ma non è stato così. Io ho cercato in tutti i modi di stare lontano da A., ma lui mi cercava, veniva a sedersi vicino a me e d’altra parte non aveva la più pallida idea di quello che aveva scatenato dentro di me. Il viaggio di ritorno è stato una tortura, per evitare di parlare con lui sono andato a sedermi sullo strapuntino vicino al conducente. Poi A. è venuto a chiedermi se ce l’avevo con lui e se aveva fatto qualcosa che mi desse fastidio perché voleva chiedermi scusa, l’ho rassicurato e sono stato a palare con lui per oltre due ore, con il risultato che me ne sono proprio innamorato, è dolcissimo, intelligente ma autoironico. Da qui è nata la mia amicizia, chiamiamola così, per A., in pratica ci vediamo tutti i giorni in parrocchia, ho l’impressione che a me ci tenga molto, io ne sono innamorato perso. Non c’è bisogno di dire che vivo in pratica nell’attesa di vederlo e poi la sera quando sto in camera mia mi masturbo per ore pensando a lui. Non riesco proprio a pensare ad altro. Tra circa un mese comincerò a lavorare in uno studio tecnico (sono ingegnere) e spero di potere ridurre la mia dipendenza da A.. Il mio rapporto con la chiesa è andato in crisi, per un verso mi dispiace moltissimo, ma per l’altro mi chiedo perché dovrei perfino vietarmi di fantasticare su A.. Anche con lui in effetti faccio una doppia vita, lui crede che io sia in un modo e mi offre la sua amicizia perché pensa che io sia in quel modo, ma io non sono come mi sforzo di fargli credere. In effetti lo sto imbrogliando, ma forse per il suo bene, almeno così mi sforzo di credere. Project, A. non ha mai parlato con me di sesso mentre tutti gli altri ragazzi lo fanno, chi più chi meno, ma lui no … e non ti dico quanto il mio cervello si è messo a girare a vuoto su questo fatto. Avevo pensato di dirgli la verità, ma come faccio a dire a un ragazzo di 16 anni che mi sono innamorato di lui? Qualche volta ho avuto l’impressione che lui avesse capito e ho pensato che magari volesse evitare discorsi diretti per lasciare tutto nel vago. Ho cercato di sapere qualcosa di lui dai ragazzi che lo conoscono meglio ma non lo conoscono abbastanza. Vorrei chiedergli di uscire con me, perché mi piacerebbe parlarci in modo un po’ più libero ma non ho il coraggio di farlo e poi, onestamente ho proprio degli scrupoli morali perché non vorrei turbarlo nemmeno a livello minimo. Lui con me è disinvolto e sembra che la differenza di età non la senta proprio. Io sogno che possa innamorarsi di me. Project, sono completamente stupido? Ho perso proprio il senso della realtà. Certe volte mi illudo che se parlassi chiaro con lui, alla fine, potrebbe anche capire, e alla fine potrebbe essere gay anche lui, ma anche se lo fosse, un ragazzo della sua età potrebbe mettersi con uno come me? E poi lui è realmente e seriamente religioso, un po’ come mi sentivo di essere io alla sua età. Se penso che adesso tutte quelle sicurezze me le sono perse mi sento proprio allo sbando. Con la religione sono in crisi, con A. ancora peggio. Che cosa mi resta? Non so proprio dove sbattere la testa. Ho paura di fare soffrire A. e non vorrei che succedesse per nessuna ragione al mondo. Me ne sono innamorato. Se fossi uno veramente come si deve dovrei lasciare la parrocchia perché è assurdo che io ci vada in pratica solo per vedere A. e forse dovrei fare anche a meno di vedere A. e lasciarlo alla sua vita, ma non ci riesco, mi sento legatissimo a questo ragazzo e nello stesso tempo mi sento in colpa verso di lui e mi chiedo come reagirebbe se sapesse che cosa lui è per me e come io vivo sessualmente la sua presenza. Mi sono anche detto che posso aspettare che abbia 18 anni e dirglielo magari allora, ma quando lui avrà 18 anni io ne avrò 27 e poi della sessualità di questo ragazzo io non so niente e non lo voglio mettere in difficoltà, ma io lo adoro, in tutti i sensi. E poi se lo dovessi perdere dove andrei a finire, a cercarmi un altro ragazzo? Ma dove? Ma quando? I ragazzi mi sono sempre piaciuti, ma di A. mi sono proprio innamorato. Ma è possibile che un ragazzo di 25 anni si innamori di uno di 16? Certe volte mi sento un caso patologico. Gay, sì, va bene, ma perché non mi innamoro di coetanei? Ne ho conosciuti tantissimi e non è mai scattato nulla. Magari uno che si sente innamorato dovrebbe farsi avanti, ma io non ho il coraggio, ho troppa paura, non per me ma per lui, in fondo io posso anche fare una figuraccia ma lui deve avere il suo modo di essere se stesso senza sconvolgimenti stupidi. Il fatto che io me ne sia innamorato, dopo tutto, di fonte alla vita e alla serenità di questo ragazzo, è un fatto assolutamente secondario. È lui che conta e forse se io metto da parte la faccenda faccio solo bene, però penso pure che sarei capace di volergli bene in modo totale e penso che riuscirei a farlo felice. Certe volte tra noi ci sono certi scambi di sorrisi e certi scambi di battute che sono fulminanti e penso che dietro ci sia un sentimento vero che sta crescendo pure dalla parte sua, magari di amicizia, ma a me basterebbe anche solo quello. Realmente non è il sesso che mi interessa ma il fatto di stargli vicino. Cioè diciamo che l’attrazione sessuale che provo per lui posso anche tenerla solo per me, però non lo vorrei perdere per nessuna ragione, non dico che sto bene con lui ma che stiamo bene insieme. Che cosa questo possa significare non lo so, ma stiamo bene insieme. Project, secondo te, un rapporto così è possibile? Ha un senso? O sono solo fantasie che mi sto mettendo in testa? Però lui c’è, sono sicuro che c’è, ti ripeto, non so a che livello, ma non è indifferente. Insomma ormai sono 10 mesi che la mia vita è cambiata, ma questa, per quanto assurda è la mia vera vita e sogno di poterla vivere con A., devo sentirmi un malfattore per questo? Io lo amo veramente alla follia e prima non mi era mai capitato niente di simile.

Ti allego il mio contatto msn [… omissis …]. Aggiungimi, ti prego, non ce la faccio ad andare avanti così.

Alex

P.S. : se vuoi, pubblica questa storia.

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:

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