giovedì 8 luglio 2010

SESSUALITA’ AFFETTIVA GAY E PORNOGRAFIA

Il post che segue si compone di due parti, la prima parte è costituita da un post che stavo scrivendo oggi pomeriggio, la seconda parte è un estratto di una mail che ho ricevuto e che presenta un punto di vista lontanissimo dal mio ma che merita la massima attenzione, perché non è certo la prima volta che mi capita di incontrare ragazzi che la pensano così.
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Questo post intende analizzate i rapporti dei gay con la pornografia. Con tutte le riserve del caso, partirò dai dati dedotti dal sondaggio di Progetto Gay sulla pornografia.
L’età media dei ragazzi che hanno partecipato al sondaggio sulla pornografia è di 23, 81 anni, il 40% non ha mai dichiarato a nessuno la propria omosessualità, il 20% la ha dichiarata ad una sola persona, il 34,67% l’ha dichiarata agli amici veri, mentre il 4% è dichiarato pubblicamente.
L’1,33% del campione dichiara di non aver mai fatto uso di pornografia, il 2,67% va su siti porno solo eccezionalmente e per curiosità, il 13,33% usa siti porno per masturbarsi ma lo fa di rado, il 45,33% usa spesso siti porno per masturbarsi ma non se ne sente condizionato, il 25,33% si masturba in pratica solo usando i porno, l’8% dichiara di essere parzialmente dipendente dalla pornografia e di  passare sui siti porno tutto il tempo  possibile, il 4% si dichiara dipendente dalla pornografia della quale non riesce a fare a meno.
Il 29,3% dei ragazzi che hanno fatto il test dichiara di avere avuto i primi contatti con la pornografia prima dei 14 anni, il 21,33% a 14 anni.
Il 28% dei ragazzi si masturba facendo uso di pornografia in oltre il 90% dei casi.
La pornografia di massa è un fenomeno abbastanza recente. Oggi la pornografia in rete ha praticamente soppiantato quasi del tutto quella a mezzo stampa e quella tramite cassette e DVD. Le ragioni sono riducibili sostanzialmente due: in primo luogo l’anonimato e il secondo luogo il costo. Poter fruire gratuitamente di pornografia in modo del tutto anonimo costituisce una spinta molto forte al consumo.
Vorrei aggiungere che, specialmente in età molto giovane (14/15 anni) la pornografia costituisce in pratica l’unico mezzo cui viene di fatto delegata l’educazione (o la maleducazione) sessuale dei ragazzi. La famiglia non si occupa praticamente mai di educazione sessuale, la scuola insegna di tutto ma l’educazione sessuale è ancora un tabù totale e viene delegata ad equipe mediche che trattano la cosa esclusivamente in termini di fisiologia della riproduzione o, al massimo, di prevenzione e di educazione alla salute. La Chiesa è praticamente l’unico ente che in qualche modo si occupa anche di educazione sessuale ma ha in questo campo dei presupposti che portano alla condanna di principio della omosessualità. Che cosa resta ad un ragazzo giovanissimo per soddisfare le sue curiosità? La risposta è facile, gli resta solo la pornografia ma, nell’ottica di una educazione sessuale, la pornografia è uno strumento pericoloso perché non presenta la realtà della sessualità e fornisce modelli in cui la sessualità è del tutto scissa dalla vita affettiva.
Una forma di educazione sessuale seria dovrebbe partire da una rappresentazione della sessualità integrata nella vita affettiva delle persone, in sostanza una educazione sessuale seria non dovrebbe mai essere esclusivamente sessuale nel senso tecnico del termine ma dovrebbe mostrare e chiarire il rapporto tra sessualità e vita affettiva. Nel mondo di oggi è ancora sostanzialmente valida la vecchia distinzione tra film d’amore serio, anche a tema gay, e pornografia. Il film serio si occupa di problematiche affettive, psicologiche, interpersonali, ma con dei limiti di censura che di fatto bandiscono i contenuti strettamente sessuali, il porno presenta solo aspetti strettamente sessuali del tutto staccati dalle tematiche affettive. Ne risulta a livello complessivo un messaggio che viene inteso come: l’affettività è una cosa, il sesso è un’altra cosa. Lo stesso discorso vale per la letteratura. Il romanzo d’amore serio non si occupa del sesso se non per allusioni o di sfuggita, il racconto pornografico parla solo di sesso al di fuori di contesti affettivi.
Emerge frequentemente nelle chat con i ragazzi il tema della scissione tra affettività e sessualità nel senso che la sessualità masturbatoria, vissuta come del tutto staccata dall’affettività, è rivolta verso i ragazzi mentre gli interessi affettivi sono rivolti in modo più o meno convinto verso le ragazze. La masturbazione viene vissuta da moltissimi ragazzi come una realtà che non ha nulla a che vedere con la sfera affettiva e che è condotta esclusivamente sulla base della pornografia. Molti ragazzi faticano a comprendere che possa esistere una masturbazione affettiva, cioè del tutto slegata dai porno e condotta su fantasie relative a ragazzi conosciuti nella realtà e verso i quali si prova a anche un forte trasporto affettivo. In sostanza si arriva al paradosso che molti ragazzi che sono abituati a vivere la masturbazione esclusivamente in dipendenza dalla pornografia non riescono a riconnetterla ad una dimensione affettiva verso persone reali. Questo fatto comporta anche il sorgere di problemi relativi alla sessualità di coppia che viene vista come qualcosa di più o meno vagamente affine alla pornografia e questo comporta difficoltà nella creazione di rapporti affettivi e nel vivere la sessualità all’interno di questi rapporti affettivi. Il condizionamento operato dalla pornografia sulla sessualità individuale non è neppure avvertito da chi lo subisce e anzi chi lo subisce non ha il minimo dubbio che quanto di fatto ha appreso dalla pornografia rappresenti invece la sua concezione spontanea della sessualità. La pornografia diffonde modelli di comportamento sessuale e di normalità che si imprimono profondamente nella mente dei ragazzi, tanto più se giovanissimi, e inducono all’imitazione e all’idea di provare, trasformando la sessualità in un insieme di pratiche che contano per se stesse e che sarebbero da sperimentare per vivere a pieno la propria sessualità. In campo gay poi, si definisce addirittura una identità sessuale gay basata sulla presunzione che un gay non possa non seguire determinate pratiche sessuali. Tutto questo, come risulta evidente dalle statistiche di Progetto Gay non ha nulla a che vedere con la realtà.
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Ho ricevuto poco fa una mail da un 25enne proprio della sessualità gay e col suo permesso ne riporto qui dei tratti fondamentali.
“ Project, lo so che tu non la pensi così, ma io mi sono stufato, ho avuto tre ragazzi e ho fatto sesso con tutti e tre, protetto, sempre, però alla fine se non lo avessi fatto sarebbe stato meglio, in effetti a questi ragazzi volevo e voglio bene, mi fanno un po’ pena come anche io faccio pena a me stesso, ma fare sesso non capisco proprio a che possa servire, mi pare di recitare un porno, che ne so. Quando non lo hanno fatto i ragazzi lo vivono nell’attesa come se fosse la cosa più sublime del mondo (almeno i ragazzi con cui sono stato io) poi, quando lo hanno fatto, per un po’ dura la frenesia e dopo si stufano. Tu la metti sulla storia d’amore, ma in effetti è tutto molto più banale. Io adesso mi sono proprio stufato di cercare le storie d’amore, se ne ho voglia uso un porno, che almeno è sicuro dal punto di vista della salute, ma di rimettermi con un ragazzo non ne voglio più sapere, è sempre la solita storia, ci sono passato tre volte di fare la quarta non mi va proprio. Bisognerebbe accettare tutti la propria mediocrità e invece spariamo sempre in alto, scusa se te lo dico Project, ma certe volte ho l’impressione che tu sui gay ci fai proprio la filosofia sopra, bellissima per carità, ma le cose non vanno come dici tu. La sessualità affettiva? Potrebbe pure esistere, però non l’ho mai vista. Lo sai che cos’è il grande amore? È il periodo in cui i ragazzi stanno costruendosi la strada verso un rapporto sessuale, è il prima che conta, sai, tanta fantasia, tante cose bellissime, ecc. ecc., poi, dopo che è successo, uno o due mesi e si passa oltre. Questa non è sessualità affettiva perché la sessualità affettiva non esiste. Ma tanto i ragazzi alla fine non vivono una vita sessuale vera ma vivono solo una vita sessuale degradata fatta solo di masturbazione sui porno e quando stanno con un ragazzo e si accorgono che di idillico non c’è proprio niente pensano che tutta questa supervalutazione della sessualità in effetti è solo un grande presa per il c. . Ho letto un po’ di cose che hai scritto, sono belle per carità, tu i ragazzi li fai sognare ma prima o poi si sveglieranno. Ma credi davvero che la sessualità affettiva, come la chiami tu, sia la realizzazione di un ragazzo gay? Io francamente penso che non sia così.”
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:

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