lunedì 9 novembre 2015

GAY IN FUGA DAL MATRIMONIO ETERO

Ciao Project, ti scrivo con molta ansia addosso, non per te ma perché devo uscire il più presto possibile da una situazione che mi sta facendo a pezzi. Ho trentadue anni, sono fidanzato a casa con una ragazza e ormai tutti mi stanno mettendo alle strette perché io mi decida a sposarla. Ho letto su “Essere Gay” dei gay sposati e più ci penso più mi viene il terrore di essere costretto a fare una cosa che non voglio fare. Vivo in un paesetto di una provincia veneta, in un mondo in cui tutto è dato per scontato, in cui il matrimonio è un dovere inderogabile e l’omosessualità è considerata come la peggiore disgrazia. Qui tutti si fanno gli affari degli altri, perché tutti, e specialmente le donne, non fanno nulla dalla mattina alla sera e quindi non fanno che spettegolare. Io non ho dubbi sul mio essere gay, con la mia ragazza ho avuto anche (raramente, molto raramente) dei rapporti sessuali, nei quali una sola volta sono arrivato fino in fondo ma erano cose che riuscivo a fare solo per non deludere la mia ragazza e forzandomi molto. L’unica volta che abbiamo fatto sesso completo (ovviamente col preservativo, perché l’eventualità di figli non voluti mi avrebbe incastrato in via definitiva) ho provato proprio un profondo senso si repulsione e di nausea (e lei non se n’è nemmeno accorta), ma poi nonostante le insistenze della mia ragazza non l’ho voluto rifare più per nessuna ragione e ho rinviato tutto a dopo il matrimonio. Adesso io ho 32 anni e lei 29, sento il fiato sul collo sia della mia famiglia che della sua, che non fanno che insistere perché si fissi la data del matrimonio. Qui in paese io e la mia ragazza usciamo sempre in coppia da anni e la gente dà per scontato che sposeremo prestissimo, lei poi è cattolicissima, in tutto e per tutto dipendente da quello che le dice il parroco che la ha detto che deve affrettare i tempi per evitare il rischio di altri rapporti prematrimoniali! Loro si preoccupano di questo, ma io sono proprio al limite. A casa mia la parola gay è considerata una parolaccia da sempre. I miei sono persone istruite ma del tutto ignoranti su queste cose e anche loro sono profondamente cattolici. Io non vado con loro a messa ormai da dieci anni e loro pensano che io non vada più in chiesa perché faccio sesso con la mia ragazza e non ci voglio rinunciare. Dire ai miei che sono gay sarebbe terribile per loro e soprattutto per me, perché io ancora non ho trovato un lavoro stabile e, al bisogno, non me ne potrei comunque andare di casa. Ma come potrei pensare di rimanere in casa coi miei se sapessero che sono gay? Loro non solo non sospettano nulla ma pensano che io sia uno che con la sua ragazza ne combina di cotte e di crude e anche per questo mi consigliano sposarmi presto, perché così, secondo loro, mi metterei a posto anche la coscienza. C’è anche un altro problema: il mio futuro suocero (mai sia!) ha una piccola industria e ha un sacco di soldi, mentre i miei di quattrini ne hanno pochini e mio suocero si è offerto di prendermi a lavorare nella sua azienda, naturalmente “dopo il matrimonio” che quindi avrebbe anche un ritorno economico notevole, solo che così io sarei legato mani e piedi a una situazione assurda. La mia ragazza ha fatto sesso solo con me e quando l’abbiamo fatto, prima si è sentita in paradiso per una cosa che per me era del tutto forzata e contro natura (ma non se ne è nemmeno accorta!) e poi si è fatta prendere dallo sconforto religioso e si è andata a confessare, e lì sono cominciate le insistenze del parroco. Capisci in che mondo vivo, Project? Tu mi dirai che in questa situazione non mi ci dovevo cacciare e che in fondo non faccio che pagare la mai stupidità, ma con lei abbiamo cominciato quando io avevo 17 anni e lei 14, era tutto un gioco, a me serviva per mettere da parte l’omosessualità, che c’era anche allora, e per darmi arie da ragazzo grande. Che devo fare, Project? Ho veramente paura di non riuscire a venirne fuori, qualsiasi cosa io faccia mi rovino la vita: sposarla, no, proprio non me la sento, io ho sempre desiderato ragazzi e non ragazze, ci sono dei ragazzi ai quali ho pensato come un ossesso, cosa che per lei non è masi successa nemmeno a livello minimo, ma come faccio a rompere il fidanzamento al punto in cui siamo? Non posso dire: “Scusate, non me la sento perché sono gay!” Sento già il comento di mia madre: “Prima te la sei spassata con quella povera ragazza e adesso pensi di potertene uscire fuori in questo modo?” Perché se dicessi che sono gay non ci crederebbe nessuno, proprio nessuno, la considererebbero come una scusa di pessimo gusto, perché non mi hanno mai visto correre dietro ai ragazzi e su di me non ci sono mai state chiacchiere del tipo di quelle che girano su altri ragazzi del paese. Io ho proprio il marchio DOCG dell’etero e questa etichetta non me la schioda nessuno. Ho pensato ad altre vie d’uscita e mi sembra che ce ne possa essere solo una praticabile e cioè quella dell’infertilità, potrei dire che da controlli fatti non posso avere figli, con una motivazione del genere forse potrei riuscire a cavarmene fuori, ma in primo luogo sarebbe un falso e poi c’è il rischio molto concreto che vogliano portarmi per forza a vedere “che cosa si può fare” e lì verrebbe fuori tutto l’inghippo, però potrei rifiutarmi e dire che la cosa è chiara e che non mi sposerò comunque (perché non mi sposerò certamente), che non l’ho detto alla mia ragazza perché non ne avevo ancora la sicurezza… lo so che è un imbroglio, ma io voglio uscire da questa storia il più presto possibile e ne voglio uscire senza danni, perché non sono in condizioni di potermi allontanare dal paese. Che ne dici, Project? Io non mi sentirei in colpa per una cosa del genere, in fondo non è un vero imbroglio ma un modo per concludere in modo accettabile una cosa che non doveva nemmeno cominciare. Certo avrei problemi con i miei, dovrei dare spiegazioni anche a loro, vorrebbero sapere almeno perché ho fatto i controlli della fertilità, perché ho avuto dei dubbi su questa cosa, però penso che riuscirei a zittirli. Mi sono studiato bene le problematiche tipiche dell’infertilità maschile, ne so quasi quanto un dottore e ho letto decine di referti come quello che potrei dire di avere ricevuto io. In fondo, per riservatezza potrei non mostrare niente a nessuno, o, al massimo, potrei scrivere un falso referto di un istituto inesistente … lo so che in un certo senso è un imbroglio ma io non ho scampo e non mi voglio assolutamente sposare, è proprio un’idea che mi fa venire il rigetto, come faccio a fare sesso (e da sposato lo dovrei fare addirittura senza preservativo, cosa che mi sembra assolutamente repellente) con questa ragazza e a “doverlo” fare per tutta la vita? Sarebbe una tortura indicibile e poi con mia moglie non avrei nessuna possibilità di parlare chiaro, sarebbe un imbroglio (quello sì che sarebbe un imbroglio vero!) che dura tutta la vita. Rovinerei la mia vita ma rovinerei anche la sua e questo non deve proprio succedere. Project, tu hai un’altra soluzione praticabile e non distruttiva? Se ce l’hai, per carità, dimmela e dimmela subito, perché io devo arrivare a prendere una decisione e in tempi molto rapidi, o meglio, io la mia decisione l’ho già presa e mi serve solo un po’ di incoraggiamento perché non ci sono alternative e non si può più andare avanti così. Mi sento molto meschino nel pensare a tutti questi raggiri, mentre sarebbe più dignitoso dire semplicemente la verità ma credo che l’infertilità sia una cosa meno traumatica e più accettabile per entrambe le parti. Una ragazza lasciata dal fidanzato che “dice” di essere gay può starci veramente malissimo, può sentirsi una stupida, ingannata e presa in giro in modo pesante da uno che, appunto, “dice” di essere gay per scaricarla ma che aveva anche fatto l’amore con lei e quindi ai suoi occhi non sarà mai gay, mentre se è stata lasciata per motivi di infertilità può accettarlo più facilmente e senza covare sentimenti di odio. Sono ragionamenti meschini che servono solo a salvare la faccia? Non lo so, Project, adesso aspetto solo con ansia la tua risposta.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di quetso post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=20&t=5242

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